PROCAR SERIES – BMW M1 1979

La Procar Series è una competizione di supporto ai gran premi europei inaugurata nel 1979 e organizzata dalla Procar-Association, avente sede legale a Chessington, in Inghilterra. In una conferenza a Jarama di fine aprile, Max Mosley, responsabile della nuova serie, detta le linee di base: si tratta di otto gare, svolte in concomitanza con i gran premi europei del Belgio, di Monaco, della Francia, della Gran Bretagna, della Germania, dell’Austria, dei Paesi Passi e d’Italia. Esse sono disputate al termine dell’ultima sessione qualificatoria del gran premio della ‘Formula’ a ruote scoperte. Un ulteriore evento, fuori campionato, è disputato il 3 giugno 1979 a Donington Park, come parte integrante di un programma più vasto di gare: lo scopo è permettere di raccogliere fondi per la lotta contro il cancro, dal momento che l’evento è ribattezzato ‘Gunnar Nilsson Memorial Trophy’, in onore del coraggioso pilota svedese, da poco scomparso a causa della malattia.

I piloti si impegnano al volante di autovetture da corsa BMW M1. Per inciso, il modello è portato al debutto dallo svizzero Marc Surer il 29 aprile al Nurburgring, nel terzo appuntamento del campionato tedesco sport, nella categoria Gr.4. Nelle intenzioni originali, ogni evento deve avere ventiquattro partecipanti, ma questo numero non è sempre rispettato pedissequamente. Delle vetture preparate dall’organizzazione ufficiale facente capo alla Bayerische Motoren Werke, cinque per la precisione, sono messe a disposizione di un pari numero di conduttori: si tratta dei migliori tempi cronometrati nelle prove iniziali del gran premio. A costoro sono anche riservati i primi posti in griglia di partenza. I restanti corridori si servono di scuderie private, pronti a darsi battaglia in apposite qualifiche che hanno luogo il venerdì. Gli pneumatici utilizzati sono di marca Goodyear: questa scelta preclude la partecipazione a coloro che sono nella condizione di essere sotto contratto, nella Formula Uno, con scuderie legate al fornitore rivale, la Michelin, vale a dire la Régie e la squadra di Maranello. Per di più, essendo una competizione diretta da uomini vicini alla FOCA (la Procar, per svolgere le pratiche burocratiche si avvale degli stessi uffici dell’Associazione dei Costruttori), la Ferrari ha motivo doppio per imporre a Villeneuve e a Jody Scheckter di non prendervi parte. A questo proposito, la FISA, a seguito di una riunione a Londra del 20 aprile 1979, ha già rilasciato un comunicato in cui fa presente che il regolamento internazionale interdice ai piloti impegnati in eventi valevoli per il campionato del mondo di Formula Uno di tenzonare altrove nell’arco temporale delle ventiquattro ore successive al termine della prova. A tale proposito, Mosley, avvocato, lamentando la mancanza di correttezza di Balestre, prono a cambiare linea di pensiero con eccessiva facilità rispetto al contenuto degli accordi verbali intercorsi un anno prima, controbatte con la considerazione che la disposizione prescrittiva regolamentare è stata varata, a suo tempo, con l’unica ragione di disincentivare i viaggi lunghi e faticosi, in grado di incidere sulle condizioni psico-fisiche degli atleti pronti a cimentarsi in sfide estenuanti.

I punti, valevoli per una graduatoria complessiva da stilarsi mano a mano, vengono assegnati a coloro che risultano capaci di agguantare le prime dieci posizioni al termine di ciascuna corsa, sulla base di quest’ordine, a scalare: al vincitore ne spettano venti, al secondo classificato quindici, il terzo ne guadagna dieci e, ancora, agli altri, a seconda del proprio piazzamento, ne conquistano otto, sei, quattro, tre, due e uno. Colui che colleziona il numero maggiore di punti ha anche la possibilità di essere premiato con una BMW M1.

Elio De Angelis disputa cinque delle otto gare iridate, vincendo l’appuntamento di debutto a Zolder ma deludendo altrove. Nel Limburgo e a Zandvoort, il romano è assistito dalla scuderia BMW Italia, ovverosia la Squadra Corse Osella; invece, nei restanti eventi, a Silverstone, a Hockenheim e a Monza, nelle fonti, è palesata direttamente la ragione sociale della casa piemontese.

Testo di eliodeangelis11.wordpress.com


"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"