1985


GP SAN MARINO 1985 — “Imola talk” La cerchia allargata dei familiari e degli amici di Elio era presente al circuito per gustarsi il trionfo del proprio beniamino. (…) Nelle fasi concitate di un duello in pista, nel corso dello svolgimento della gara, Elio ha trovato il tempo per ringraziare con un gesto della mano l’attardato Brundle, in coda al gruppo, per essersi spostato prontamente, lasciando strada libera. Da Lotus World n.3/1985 p. 15

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP AUSTRIA 1985 — “Vacanze romane …” I quasi sei chilometri della pista di Zeltweg, da percorrere con una F.1 a oltre 230 chilometri all’ora di media, non sono certo l’ideale per fare errori dal punto di vista della guida. Inoltre proprio la lunghezza del tracciato e la velocità generale non favorendo i gruppetti consentono anche a tutti di rispettare i «codici» della pista. Tuttavia anche di fronte a queste premesse c’è qualcuno che è riuscito a ripartire da Zeltweg avendo in pagella qualcosa meno della sufficienza.

In prima fila i due romani: Elio De Angelis e Andrea De Cesaris. Il pilota della Lotus deve scontare il fatto di aver innescato l’incidente della prima partenza. E questo perché ha lasciato spegnere il motore al momento di lasciare la frizione per avviarsi. Certo Elio ha riconosciuto il suo problema pubblicamente, e ha prontamente alzato il braccio per segnalare il suo arresto ai piloti che sopravvenivano. Questo però anche se lo giustifica non lo assolve dall’aver sbagliato la partenza.

L’onestà di avere ammesso il proprio errore, vale a dire aver messo una ruota nell’erba per cercare di contrastare il forte sovrasterzo della sua Ligier, con la conseguente allucinante serie di piroette nei prati di Zeltweg, egualmente giustifica ma non assolve Andrea De Cesaris. Perché un errore di guida, in qualsiasi caso, è sempre un errore.

A proposito di errori e di partenza sbagliate, una ultima annotazione per Nigel Mansell. Nonostante fosse in prima fila, l’inglese della Williams, pur non mancando il via con conseguenze così disastrose come quelle del mancato avvio di De Angelis è riuscito per ben due volte a prendere la partenza al rallentatore, dimostrando che l’accendersi della luce verde non è il momento migliore nel suo bagaglio di esperienze professionali. Da Rombo n.34/1985 p.11


GP AUSTRIA 1985 — “Hanno detto dopo (a caldo)” Elio De Angelis – «Il muletto era totalmente differente dalla mia macchina da corsa. Era difficile da guidare in quanto aveva sia sottosterzo che sovrasterzo. E pensare che Senna provandola nel fine settimana aveva dichiarato che era inguidabile». Da Rombo n.34/1985 p.14


GP BELGIO 1985 — “Diplomatici al microfono” (…) La stagione è agli sgoccioli e il «valzer degli ingaggi» è iniziato da tempo.

Le due «chicche» forse sono state quelle di Cheever e De Angelis che hanno dato prova della diplomazia necessaria al giorno d’oggi a questi piloti. Il primo è riuscito a rimanere «in linea» in modo perfetto con le dichiarazioni del Presidente Massacesi della domenica precedente: «Non è detto che non resti ancora pilota Alfa» ha detto l’americano di Roma. Che poi ci sia un accordo concretissimo con Benetton che potrebbe sfociare anche nella guida Toleman, è un altro discorso, non da TV.

Meno convincente è stato De Angelis, che formalmente è stato impeccabile nei confronti della Lotus, ma con quel «non hanno voluto cambiarmi il motore ed hanno sostituito solo il turbo …» ha dato ad intendere che l’anno prossimo se attraverserà la Manica non sarà per la Lotus … Di Franco Fiorucci da Rombo n.38/1985 p.14


"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"