Come si è evoluta la DN9B

GRAN PREMIO DELL’ ARGENTINA 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – 16° in qualifica, 7° in gara. Per il fine settimana del gran premio, muta il retrotreno: viene provato un numero imprecisato di soluzioni differenti, sulla cui bontà si mantiene un certo grado di diffidenza. Ci si ripromette di vagliare in modo più approfondito la qualità delle modificazioni attraverso collaudi maggiormente approfonditi. Anteriormente, cambiano le sospensioni, segnatamente la larghezza della base, poi si cerca di limare il muso, adesso appiattito e rastremato, alla cui punta è impresso il numero di gara. Infine, si muta la posizione dei radiatori dell’acqua sulle fiancate. Differenze si notano sempre sui ‘cassoni’ laterali, in tema di forme delle “pinne”, il cosiddetto “doppio profilo”: prima dell’inizio del campionato, il passaggio dell’aria, ai fini dell’uscita verso la zona posteriore, percorre un duplice percorso sovrapposto, mentre ora, l’uscita posteriore del flusso non è più sdoppiata. Invece, la soluzione opposta permetterebbe, secondo i primi, errati, commenti, alla Talbot-Ligier di Ducarouge di sorprendere Chapman e concorrenza varia. Nella parte terminale della carrozzeria si aprono delle bocche a forma triangolare. La vettura è spoglia quanto a loghi pubblicitari, eccezion fatta per i profili laminari dell’ala posteriore e qualche scritta “Goodyear” sparsa qua e là, applicate a giochi in corso.

DN9/3B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. Nel silenzio delle fonti, si ritiene che anche su di essa siano apportate le modifiche di cui sopra.


GRAN PREMIO DEL BRASILE 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – 20° in qualifica, 12° in gara. Giovedì, entrambi i piloti escono di pista nello stesso giro ma in zone differenti. Ad avere la peggio è Lammers, costretto a impiegare la DN9/3B fin da subito. Quanto a De Angelis, la DN9/1B è incidentata in modo ingente nelle prove addosso alle barriere ARMCO il venerdì, in una piega verso destra che si fa in terza. Riparata con qualche sacrificio, Elio De Angelis fa quel che può in gara con una manegevolezza precaria, un motore fiacco e un muso allentato che arreca grosse problematiche di vibrazioni in frenata, verso la fine della corsa. Non si segnalano mutamenti di natura tecnica. I calzoni di tela jeans, i brasiliani della Staroup vivacizzano la livrea sui fianchi, anche grazie all’ausilio di bandierine, e sulle ali. Vengono aggiunti altri loghi rispetto al primo giorno: quelli della Champion, dei sigari Villiger Kiel, confezionati presumibilmente con tabacco locale, e di altre aziende minori tra cui quelli per pubblicizzare l’artista Tommaso Barbi.


GRAN PREMIO DEL SUDAFRICA 1979

DN9/1B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. Le modifiche imposte sulla DN9/3B sono apportate anche su questo telaio.

DN9/3B: Elio De Angelis – 15° in qualifica, ritiro in gara. Il giovedì pomeriggio il pilota compie un testacoda volontario: rimane senza freni alla “Crowthorne” e sceglie la soluzione meno pericolosa per non finire addosso al terrapieno. Leggeri danni sono registrati alla sospensione posteriore. Sempre lì, stavolta in gara, in lotta con Stuck non riesce a frenare in tempo sulla zona umida della pista, andando addosso alle reti. L’alettone anteriore è ridimensionato, a compensazione del lavoro ai lati del posto guida. Si ritorna al “doppio profilo sovrapposto” sulla parte terminale delle fiancate, ispirato dalla Ligier (o dall’ing. Chiti, per la verità), quantunque la soluzione sia rimodulata, essendo uno dei due non molto più sporgente all’indietro rispetto all’altro. Inoltre, entrambi si snodano estendendosi per una lunghezza inferiore rispetto al passato. Lo scopo è direzionare l’aria verso l’alto per convogliarla, in un secondo momento, incontro alle ruote posteriori. Non c’è certezza sul fatto che De Angelis goda anche delle modifiche visibili sulla vettura di Lammers: si tratta di un nuovo differenziale e di alcuni cambiamenti in materia di geometria delle sospensioni. La livrea si ‘denuda’ nuovamente.


GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI OVEST 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – Vettura utilizzata nelle prove, incidentata il venerdì mattina, addosso al muro dirimpetto ai box. Si rompono i punti di attacco della sospensione anteriore. In base ad alcune fonti, si può individuare nel mese antecedente alla gara in terra nordamericana, il momento in cui la monoscocca sia, per la prima volta in stagione, rinnovata in modo cospicuo. Autocourse scrive a chiare lettere trattarsi di una nuova vettura, adoperando nel proprio resoconto le parole “brand new would-be race car”, facendo intendere essere questo il telaio protagonista dello spiacevole inconveniente. Anche MotorSport è concorde sul punto. A corroborare questa presa di posizione, lo stesso De Angelis rilascia alcune brevissime dichiarazioni alla rivista Grand Prix international dove adducendo giustificazioni all’intoppo in cui è coinvolto, afferma di essere stato al volante, al momento dell’evento inopportuno, di una macchina dal “telaio ricostruito”. Davanti alle bocche di ventilazione delle fiancate, disotto, si cerca di canalizzare il flusso in modo più razionale, a beneficio dello sfruttamento ottimale del terragno anelito. Soltanto la Goodyear campeggia sul blu notte.

(si consulti la pagina “Pillole” del presente sito per maggiori approfondimenti sul tema)

DN9/3B: Elio De Angelis – 20° in qualifica, 7° in gara. La vettura è, inizialmente, pensata come macchina di riserva. Il venerdì pomeriggio non dispone di gomme da qualifica, concesse al compagno di scuderia. Sabato, si rompe un semialbero. Le stesse soluzioni di cui sopra sono installate su questo telaio, oltreché sulla monoposto di Lammers.


GRAN PREMIO DELLA SPAGNA 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – Vettura utilizzata nelle prove, incidentata il sabato. Il giovedì pomeriggio, alla vigilia dell’inizio delle libere non crometrate, Elio si accorge di quanto la vettura di rincalzo sia messa meglio, quanto a tenuta di strada, rispetto alla DN9/1B, ma è, comunque, costretto a scegliere quella titolare, per il fatto che su di essa sia montato un motore meno malandato. Il venerdì, il romano sale e scende dall’una e dall’altra vettura, funestato da una perdita nell’apparato del cambio.

DN9/3B: Elio De Angelis – 20° in qualifica, ritiro in gara. Inizia a impiegare la vettura a partire dal venerdì. Dal pomeriggio del sabato, Elio vira definitivamente su questo telaio: chiede invano un cambio di motore, seppure quello ambito sia usurato anch’esso. La gara è condizionata da un’uscita polverosa al quinto giro, dove si danneggia una minigonna: l’italiano resta guardingo e non osa da quel momento in poi avvicinarsi alle curve a velocità sostenute, condizione che perdura fino alla mesta dipartita. Non è data notizia di cambiamenti visibili sulla vettura. Si notano delle orecchie sulla carrozzeria ai lati della parziale carenatura del motore. Dopo la parentesi dei sigari svizzeri Villiger nella Corsa dei Campioni, le fiancate rimangono spoglie.


GRAN PREMIO DEL BELGIO 1979

DN9/1B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. Si annotano le stesse novità viste sulle altre vetture.

DN9/3B: Elio De Angelis – 24° in qualifica, ritiro in gara. Si lavora alacremente sulle sospensioni, variegando il menù. Compaiono delle “torri”, nel vero senso della parola, visto che sono guardate a vista da occhi indiscreti. Si tratta di vistose prese d’aria dalla forma tendenzialmente cilindrica. Spogli e crudi nel loro romitaggio sulla liscia vettura di Elio, sfoggiano vivaci in gran fastigio sul belluino mezzo di Lammers, recando impressi i loghi del ferale tabacco da sigaretta leonino del finanziatore principale, “Samson”. Le ciminiere hanno un’apparenza fatiscente, non in tono con la tinta usata per colorare la carenatura delle livree. Sono collocate ai lati degli organi del cambio, all’altezza del numero giganteggiante sulle fiancate. Pensate per aiutare i radiatori laterali e inalare aria fresca aggiuntiva, le sentine non sono di grande aiuto alle prestazioni della squadra. A seguito dell’incidente in gara alla prima ‘esse’ con l’Autodelta, al debutto con Giacomelli, poco dopo la sosta per indagare sui problemi ai freni, la vettura vola sulle reti di contenimento: il telaio si spezza nella zona mediana.


GRAN PREMIO DI MONACO 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – Vettura di riserva, non utilizzata.

DN9/3B: Elio De Angelis – non qualificato. Il telaio è rinforzato, tanto che si potrebbe, forse un po’ generosamente, denominarla ‘DN9/3B-2’. La turrita Shadow pare avere conservato le sembianze avute a Zolder. Si nota, a parziale copertura della griglia frontale, nella zona superna, all’altezza delle gobbe della carenatura del braccio superiore della sospensione anteriore, l’installazione di un riparo metallico aggettante in avanti. La soluzione era già comparsa in Sudafrica. L’italiano soffre con la pompa di benzina e non è esente da colpe nel dare qualche toccatina alle barriere di protezione lungo il circuito. Nelle prime qualificazioni, Elio gira con gomme dure ottenendo un diciottesimo posto. Vinte le gomme da qualifica, per sua stessa ammissione, non riesce a sfruttarle a dovere.


GRAN PREMIO DELLA FRANCIA 1979

DN9/3B: Elio De Angelis – 24° in qualifica, 16° in gara. Scompaiono i camini.

DN9/4B: Elio De Angelis. Vettura di riserva.


GRAN PREMIO DELLA GRAN BRETAGNA 1979

DN9/3B: Elio De Angelis – 12° in qualifica, 12° in gara (penalizzazione di un minuto nella classifica finale per partenza anticipata). A detta di Gentry, circa un secondo mezzo viene recuperato grazie alle sospensioni posteriori modificate. Il nuovo leveraggio permette all’aria libertà di fluire dalle bocche sulle fiancate. Il triangolo inferiore a base larga è variabile e uno dei due bracci superiori, quello davanti, aziona gli ammortizzatori a molla interni, montati verticalmente sul cambio. I freni sono situati esternamente ma lamentano il surriscaldamento. Problemi al cambio il giovedì rallentano Elio, perciò questo è sostituito mentre va in scena la sessione non valevole per i tempi. Il molleggio è revisionato il venerdì. A Elio si impone anche di prestare la vettura a Lammers per permettere a questi di qualificarsi in extremis. Muta, adesso più spartano, il disegno della livrea sulle fiancate: la scritta“Shadow” è slargata e non più incorniciata nei colori di riferimento della Samson, poi scompare il numero incastonato nello sfondo bianco.

DN9/4B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. Le modifiche imposte sulla DN9/3B non sono apportate anche su questo telaio.


GRAN PREMIO DELLA GERMANIA 1979

DN9/3B: Elio De Angelis – 21° in qualifica, 11° in gara. A partire da questo evento, tutte le Shadow ufficiali, cioè questa di cui si discute e la DN9/2B, sono equipaggiate con le nuove sospensioni che aveva suscitatono malumori in Lammers, in Inghilterra. Si realizzano delle aperture per far respirare i freni e dietro, nella parte terminale dei cassoni, vicino al motore, ancora una volta, tornano le aperture triangolari. Le minigonne mobili di sinistra si deteriorano facilmente e non possono essere sostituite, primariamente per difetto del materiale con cui sono prodotte, in fibra di carbonio, poi per la mancanza di tempo nel commissionare il lavoro.

DN9/4B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. Le recenti modifiche imposte sulla DN9/3B non interessano questo telaio.


GRAN PREMIO DELL’AUSTRIA 1979

DN9/3B: Elio De Angelis – 22° in qualifica, ritiro in gara. Rispetto a Hockenheim non si segnalano novità, rimangono i bilancieri al posteriore. Il venerdì, il romano rovina fuori pista e perde tempo nel riparare la sospensione posteriore destra. Perdita d’olio e la rottura del motore fiaccano le speranze di Elio.

DN9/4B: Elio De Angelis. Vettura di riserva.


GRAN PREMIO DEI PAESI BASSI 1979

DN9/3B: Elio De Angelis – 22° in qualifica, ritiro in gara. Sono portate in gare altre modifiche alle sospensioni, questa volta le anteriori. A cambiare è il disegno, per aiutare le Goodyear dal diametro contenuto a lavorare meglio. La vettura, però, appare pencolante e appesantita e i problemi alla trasmissione mettono la parola fine alla domenica dell’italiano.

DN9/4B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata.


GRAN PREMIO DI ITALIA 1979

DN9/1B: Elio De Angelis. Vettura di riserva non adoperata. La macchina non è modificare con le stesse soluzioni dell’altra.

DN9/3B: Elio De Angelis – 24° in qualifica, ritiro in gara. Questa e la vettura titolare di Lammers sono fornite di fiancate polite, studiate per permettere al flusso d’aria di non trovare intoppi lungo il proprio percorso, ma il motore è ancora scoperto in parte. È variata la geometria delle sospensioni. Le modifiche non migliorano la situazione.


GRAN PREMIO DEL CANADA 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – 23° in qualifica, ritiro in gara. Davanti e dietro sono imposti altri cambiamenti alle sospensioni. L’italiano ha problemi di tenuta di strada e si ritira per guasti all’impianto elettrico.


GRAN PREMIO DEGLI STATI UNITI EST 1979

DN9/1B: Elio De Angelis – 20° in qualifica, 4° in gara. Non si segnalano variazioni.


"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"