“Libere GP Europa 1984 (Nurburgring)” – La Repubblica – 7 Ottobre 1984

PROVE SUL BAGNATO LAUDA NON SI MUOVE

NURBURGRING – Un bel calcio sferrato ad un fotografo da Stefano Casiraghi, marito di Carolina Grimaldi principessa di Monaco, è stato ieri l’ unico avvenimento che ha movimentato la grigia giornata della Formula Uno sulla nuova pista del Nurburgring. “Carolino”, come lo hanno ormai soprannominato, è un po’ irrequieto. L’ altro ieri è caduto su uno di quei motoscafoni che partecipano a Viareggio al mondiale off-shore e pare che abbia riportato escoriazioni al viso. Ieri era al Nurburgring in visita quasi ufficiale a giudicare dalla corte di dignitari al suo seguito. E così dentro i box della Brabham appena è comparso un gruppetto di fotografi francesi alti e grossi è partita la reale pedana che, seguita da una raffica di spintoni, ha ricacciato gli intrusi al di là della saracinesca che è stata prontamente chiusa. Come se non bastasse anche Stephanie, la sorella piccola di Caroline, comincia a pinneggiare tra i piloti creando non poco trambusto. Prima arrivava accompagnata dal figlio di Jean Paul Belmondo e fin qui nulla da dire, ma poi qualche settimanale ben informato l’ ha sorpresa in auto con Alain Prost e le foto hanno girato mezzo mondo. E così le illazioni ora si sprecano anche perchè mentre il cognato combatteva coraggiosamente contro i fotografi lei se ne stava due box più in là a parlottare gioiosamente con il buon Alain. E a molti è venuto in mente che già lo scorso anno Prost si giocò il mondiale, tra i tanti motivi, anche perché frastornato da una vicenda amorosa proprio nel momento in cui la lotta con Piquet per il titolo mondiale avrebbe richiesto ben altra concentrazione e determinazione. Di qui a supporre che anche quest’ anno il destino (chiamiamolo così) possa giocare identici scherzi al francese, il passo è breve come si può facilmente immaginare.

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Giancarlo Cevenini — “De Angelis debutta su Tyrrell in Canada” — Autosprint n.40/1978

Autosprint n. 40/1978 p.35

Nell’articolo riportato qui sotto, si accenna ad un quasi certo ingaggio di De Angelis da parte della Tyrrell per il Gran premio del Canada 1978. Si ipotizzò, infatti, che, già dall’evento di Watkins Glen, Ken Tyrrell fosse in procinto di schierare tre vetture ufficiali; seguirà un altro articolo, tratto dal numero successivo del settimanale, nel quale venne avallata, sulla base di alcune voci, aventi una solida consistenza all’epoca, la considerazione che l’italiano sarebbe potuto diventare un corridore titolare nella scuderia del “boscaiolo”, in vista dell’intera stagione 1979. Nello stesso numero, inoltre, trova luogo un’altra speculazione, vale a dire la creazione di una ipotetica scuderia satellite da parte della Lotus, sempre in ottica 1979, con Keegan, Rebaque e Jarier in qualità di piloti. Elio de Angelis sarà ingaggiato proprio alla fine del 1979 da Colin Chapman. Circa il contratto con la Tyrrell, il presente sito ha pubblicato un articolo tratto dalla rivista “Grand Prix international”, in cui Elio de Angelis, a precisa domanda, tratta diffusamente l’argomento dell’accordo con Ken Tyrrell. Nel dicembre 1978, De Angelis citerà in giudizio il costruttore inglese, il quale, all’inizio del 1979, affronterà seri problemi nel reperire i finanziamenti necessari a terminare la stagione, facendo correre le proprie vetture con una livrea spoglia per qualche gara, fino a quando l’italiana Candy deciderà di offrire il proprio aiuto.

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WATKINS GLEN – Conferme e colpi a sorpresa fra una discussione e l’altra sull’ “affare Patrese”, nel mercato piloti.

La più ghiotta è quella che riguarda REUTEMANN che non ha ancora firmato il contratto definitivo con la LOTUS per non aver portato ancora i 300.000 dollari promessi. Potrebbero avvenire dei colpi a sorpresa se l’argentino non porterà il denaro nei termini contrattuali e potrebbe addirittura perdere il posto. In Canada dovrebbe debuttare ELIO DE ANGELIS sulla terza TYRRELL. Il romano avrebbe firmato anche un contratto per tutto il ’79. Egli figura con un contratto personale ma per il suo lancio Tyrrell si sarebbe garantito la bella cifra di 800.000 di lire. La Tyrrell è al centro di tante voci: la prima riguarda lo sponsor Elf che non le darebbe più il suo appoggio il prossimo anno e Tyrrell avrebbe trovato anche grazie a Stewart uno sponsor di primaria importanza quale la rete ABC, la più grande del mondo , che sarebbe quella ad aver permesso l’operazione De Angelis. Sempre Tyrrell in prima linea con il suo accanimento a non voler lasciare libero PIRONI, sperando in questo modo di avere i soldi Elf. Il quale Pironi è molto ben visto alla Renault e dovrebbe fare la seconda guida a Jabouille. WATSON è stato “venduto” alla McLaren da Ecclestone, che ha fatto così un doppio affare guadagnando sull’irlandese e prendendosi la notevole “dote” di PIQUET, oltre a 500.000 dollari. Alla SHADOW, se Villinger sarà disposto il prossimo anno a sborsare una notevole somma per fare una macchina competitiva (si dice ben un miliardo e mezzo), REGAZZONI potrebbe rimanere, e andrebbe come tecnico anche Caliri che abbandona la Coopersucar.

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“Maggio Nero” – Copertina del settimanale ‘Rombo’, Anno 6, n°21/1986 del 20/05/1986

I cancelli dei ricordi
si sono riaperti oggi
E la velocità, la sete di successo,
l'inebriante eccitazione, di una corsa di primavera,
si tingono di nero improvvisamente;
quando la gente cessa di gridare
quando arrotola vergognosamente le bandiere,
simboli irriverenti
quando la rabbia ti assale,
quando la sfida sportiva è ormai perduta.
E quei nomi così belli e così famosi
eccoli di colpo relegati ad immagini irreali;
e la rievocazione di un amico mai conosciuto
è l'unico omaggio, l'unico pensiero
che offri tristemente questa sera
.

Versi di “Nando” Scavran di Taranto – La lettera è stata pubblicata sulla copertina di ROMBO, Anno 6 (1986), n°21, in data 20/05/1986. Titolo “Maggio Nero”.

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L’autore del sito ringrazia vivamente Ferdinando Scavran per la gentile concessione.

“È così che le notizie si vengono a sapere”

E’ il 14 maggio 1986.
La ‘Montagnetta’ di “San Siro” prende il nome dal vicino stadio. E’ stata costruita con i rifiuti. Alta, sempre più alta, sempre più grande. Poi l’erba è cresciuta e dopo l’erba gli alberi. Ora è un’oasi di verde e di pace, così vicina e così lontana dalla Milano di tutti i giorni.
Hanno innalzato un tendone da circo e stiamo tutti in fila per entrare a vedere il concerto di Joan Baez. Siamo in tanti, ma pochi per un mito che negli anni ‘60 radunava centinaia di migliaia di ragazzi, quando saliva sul palco e cantava insieme a uno strano ragazzo americano di origine ebrea che si chiamava Robert Allen Zimmerman, ma si faceva chiamare Bob Dylan.
L’atmosfera è un po’ malinconica: noi quarantenni ci osserviamo come fossimo i sopravvissuti di un’epoca che sta sbiadendo nel ricordo. Lei entra in scena: non è più quella ragazza ‘infuocata’ che insieme a Bob cantava la sua rabbia per i morti in Vietnam, bianchi o gialli che fossero.

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“Fu solo cinema” – GP San Marino 1985

– “Cosa dice il debimetro ?”
– “Che mancano almeno dieci chilomentri”
– “Era fredda la ‘benza’?”
– “Una granita”
– “Mmmhh …”
– “Quante volte il debimetro ha sbagliato?”
– “Mai di così tanto”
– “Facciamolo ridurre”
– “Prima deve passare in testa, han detto così”
– “Adesso c’è!”
– “Adesso è tardi”
– “Dai che ce la fa …”
– “Ci crede veramente?”
– “No, ma sperare non costa nulla”

Il lunedì dal Vecchio io non ero stato convocato.
Lui disse: – “A sapere che Prost sarebbe stato squalificato, saremmo riusciti ad arrivare davanti ad Elio?”


Silenzio.


Aggiunse: – “E’ stato bello lo stesso. Dopotutto, siamo stati in buona compagnia ‘a secco’. Ed Elio è un bravo ragazzo”.

Non so se sia vero, ma a me l’han raccontata così …
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L’autore del sito ringrazia vivamente “P.”

Il terzo “Trofeo Riccardo Paletti” assegnato a Elio de Angelis

 

 

ANCHE CRAXI SARÀ IN TRIBUNA Bettino Craxi assisterà oggi, come lo scorso anno, al gran premio. Smentita invece dall’ Automobil club la presenza del presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Premio speciale da questo gran premio per chi occupa la pole position: ad Ayrton Senna (peraltro astemio) 50 bottiglie di Grappa Segnana prodotta dalla Ferrari spumanti. Alberto Sorbini, titolare della Enervit, sponsor delle imprese di Moser, sta compiendo una accurata ricognizione della F.1 dove conta di entrare come sponsor. Si è detto interessato all’Alfa Romeo, sempre che la casa milanese non annunci il ritiro. Raul “Lalo” Maradona, fratello di Diego è ospite fisso alla Lotus dove è stato portato da Luis, il manager argentino di Elio De Angelis. Il terzo trofeo Riccardo Paletti, assegnato, dalla Saima per ricordare il giovane pilota morto tre anni fa in Canada, è stato vinto da De Angelis come primo pilota italiano nella griglia di partenza del 56 Gp d’ Italia. Brutta sorpresa ieri mattina per Michele Alboreto al momento di uscire di casa per andare a Monza: dal garage avevano rubato la sua moto Cagiva fuoristrada. L’ altro ieri gli avevano rubato il casco. – dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/08/prost-alboreto-il-duello-comincia-alla-prima.html

Un articolo per far sapere ai più giovani chi fosse Riccardo Paletti. Da Autosprint n. 25 del 1982 .

IN RICORDO DI UN AMICO

E doveva essere una gara d’attesa

Il dramma del pilota milanese al GP del Canada ha colpito gli appassionati per i tanti risvolti umani legati al terribile incidente. Ma chi era questo ragazzo alla sua prima stagione di F. 1? Un amico fraterno ce lo fa conoscere da più vicino

Molto, appassionato, gentile e sempre cortese, Riccardo Paletti si era fatto benvolere in tutti gli ambienti automobilistici nei quali era entrato come pilota, dalla F. Super Ford del debutto nel ’78, alle F.3 e 2, fino alla F.1. Nelle corse si era fatto molti amici, tra i tecnici, tra i semplici appassionati ed anche tra i giornalisti. Con Vittorio Gargiulo, al seguito delle gare per un programma TV ed anche collaboratore di Autosprint, era nata una cordiale amicizia: a lui quindi il compito di un ideale saluto al suo pilota milanese che ci ha lasciato nel tragico GP del Canada. Continua a leggere Il terzo “Trofeo Riccardo Paletti” assegnato a Elio de Angelis

Elio de Angelis firma per Brabham – “La Repubblica” – 10 Dicembre 1985

UFFICIALE: DE ANGELIS E PATRESE SU BRABHAM NELL’ 86

ESTORIL – Elio De Angelis e Riccardo Patrese sono i due piloti della Brabham per l’ 86. L’ accordo è stato ufficializzato ieri proprio mentre la scuderia inglese insieme alle altre gommate Pirelli scendeva in pista per una serie di prove. Insieme a Brabham, Toleman e Ligier e Minardi, hanno provato anche Williams, Ferrari, McLaren, Lotus. Questi i tempi ottenuti ieri: 1) Piquet (Williams) 1.20.71; 2) Prost (McLaren) 1.20.82; 3) Senna (Lotus) 1.21.19; 4) Patrese (Brabham) 1.21.41; 5) Fabi (Toleman) 1.21.45; 6) De Angelis (Brabham) 1.21.92; 7) Laffite (Ligier) 1.21.94; 8 ) Thackwell (Williams) 1.22.65; 9 ) Johansson (Ferrari) 1.23.39; 10) Nannini (Minardi) 1.29.16; 11) Martini (Minardi) 1.32.81; 12) Palmer (Zakspeed) 1.38.38. Le prove continueranno fino a venerdì prossimo. Insieme ai piloti che hanno provato ieri scenderanno in pista anche Alboreto, Rosberg, e forse Arnoux che vorrebbe provare la Ligier.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/10/ufficiale-de-angelis-patrese-su-brabham-nell.html

Il primo test con Brabham – “La Repubblica” 26 Novembre 1985

DE ANGELIS SUBITO VELOCE CON LA BRABHAM

Il contratto rinnovato con Lotus, l’ultimo (Settembre 1984)

DE ANGELIS E LOTUS CONTRATTO RINNOVATO PER L’85

LONDRA – Elio De Angelis ha rinnovato per un altro anno il contratto che lo lega alla scuderia inglese Lotus. È il sesto anno che il pilota romano corre per la casa fondata da Colin Chapman. Erano circolate nei mesi scorsi voci di un passaggio di De Angelis alla Renault insieme al tecnico Ducarouge che quest’anno ha portato le macchine inglesi in primo piano nella Formula Uno, voci scavalcate poi da altre secondo le quali sarebbe Lauda a dover approdare alla scuderia francese. Compagno di squadra di De Angelis nella prossima stagione sarà il brasiliano Ayrton Senna da Silva che ha esordito quest’anno con la Toleman.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/28/de-angelis-lotus-contratto-rinnovato-per.html

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Per Elio si stava prospettando un passaggio alla Renault per il 1985?

PER DE ANGELIS E DUCAROUGE PRONTO UN POSTO ALLA RENAULT

HOCKENHEIM (C.M.) – A due giorni dal Gran Premio di Germania, undicesima prova del campionato mondiale di Formula Uno, sulla bollente e ancora deserta pista di Hockenheim circola una sola notizia in grado di eccitare gli animi intorpiditi dal caldo sciroccoso che incombe su questa parte di Germania: Elio De Angelis sarebbe in procinto di passare alla Renault. L’arrivo del pilota romano alla Regie nasce sostanzialmente da due fatti. Il primo è costituito dagli ottimi risultati che De Angelis ha ottenuto quest’anno in campionato con la Lotus. Sempre in buona posizione nelle qualificazione e in gara, De Angelis si trova dopo dieci prove di campionato al terzo posto nella classifica mondiale piloti ad appena otto punti dal leader Alain Prost. Il pilota italiano inoltre gode in questo momento di “ottima stampa” in Francia dove tra quotidiani, mensili e settimanali gli articoli su di lui non si contano ormai più. Come mai, vi chiederete, i francesi si scaldano tanto per questo pilota? La risposta è semplice. De Angelis è l’ unico ad aver concluso qualcosa di positivo con i motori Renault della sua Lotus mentre la stessa Renault-Renault stenta a combinare qualcosa di buono sulle piste della Formula Uno. Continua a leggere Per Elio si stava prospettando un passaggio alla Renault per il 1985?

“La Repubblica” 15-16-17 Maggio 1986

Quattro articoli del quotidiano nazionale “La Repubblica” sulla vicenda del Paul Ricard. Si ringrazia l’archivio storico del sito “repubblica.it”

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DE ANGELIS GRAVISSIMO

MARSIGLIA – Un volo improvviso a 270 all’ ora, una serie di giravolte nell’aria e il tonfo finale tra le fiamme. Questo l’impressionante incidente di cui è rimasto vittima ieri mattina nel circuito del Paul Ricard il pilota italiano della Brabham Elio De Angelis di 28 anni ricoverato in condizioni gravissime all’ ospedale di Marsiglia. De Angelis, sceso in pista alle 11, aveva compiuto alcuni giri senza segnalare difficoltà ai tecnici della scuderia. Un quarto d’ora dopo, alla curva della “Vetreria”, una S subito dopo il traguardo, il tragico volo che così è stato ricostruito dall’unico testimone presente, il giornalista canadese Christian Tortora. “All’improvviso ho visto la macchina decollare e dopo un volo di circa 200 metri andare a picchiare sul guard rail, rimbalzare di nuovo in aria per finire sull’asfalto rovesciata una cinquantina di metri più in là”. “I primi a fermarsi subito – continua Tortora – sono stati Prost, Laffite, Jones e Rosberg che scesi dalle loro vetture con gli estintori in mano li hanno scaricati sulla macchina di Elio in fiamme. De Angelis era intrappolato sotto la carcassa. Prost non ha esitato a tuffarsi tra le fiamme per cercare di tirare fuori Elio, ma non c’era niente da fare. Mentre i piloti andavano in cerca di altri estintori per domare il rogo, il serbatoio di carburante della Brabham è esploso appiccando il fuoco perfino ad un pino che costeggia il circuito in quel punto. Quando sono arrivati i soccorsi e finalmente l’incendio è stato spento, tutti hanno cercato di tirare fuori il pilota, dopo aver raddrizzato la vettura ma c’è voluto molto tempo”. “Il medico ha subito sentito il polso di Elio – continua Tortora – e ha detto “è finita” aggiungendo poi “tentiamo il tutto per tutto”. Continua a leggere “La Repubblica” 15-16-17 Maggio 1986

Qualifiche GP Germania 1984 – “La Repubblica” – 4 Agosto 1984

HOCKENHEIM – Elio De Angelis non finisce di stupire in questo campionato mondiale di Formula Uno e le sue azioni sul mercato dei piloti continuano a salire. Ieri ha dato una lezione a tutti ottenendo il miglior tempo sulla pista di Hockenheim in vista del Gran Premio di Germania che si correrà domani. Ha girato in quasi un secondo in meno rispetto al miglior tempo fatto registrare lo scorso anno da Tambay, allora su Ferrari, che occupò la pole position. E quasi sicuramente oggi lo stesso De Angelis e pochi altri piloti potranno migliorare ancora in velocità. Infatti la prima sessione di prove ufficiali svoltasi ieri con un caldo soffocante è stata caratterizzata dall’olio sparso sulla pista da Tambay, questa volta su Renault, che ha mandato in pezzi ben due motori. Nonostante queste rotture la Renault sta notevolmente migliorando avendo occupato ieri anche il secondo posto con Warwick. I motori mandati in pezzi non preoccupano il direttore generale della scuderia francese Gerard Larousse: “Si trattava di tre motori completamente diversi tra loro, stiamo sperimentando molte cose nuove e i frutti si cominciano a vedere”. Hockenheim è una pista veloce dove si esaltano le potenze dei motori e le doti aerodinamiche delle vetture. Abbiamo chiesto a Larousse quanti cavalli riescono ormai ad erogare i motori Renault: “Non possono indicare una cifra precisa – ha detto – ma non siamo lontani dai 900 cavalli”. Se è così, non c’è da meravigliarsi davanti ai risultati ottenuti in queste prove dalle due Ferrari di Alboreto e Arnoux. Settimo il primo, nono il secondo, ma ancora una volta non è tanto la posizione quanto la velocità a destare costernazione. Ieri su questo circuito tutte le macchine che contano hanno migliorato le loro prestazioni rispetto all’anno scorso. È andato più forte De Angelis di quattro secondi: la cosa non meraviglia se si tiene conto che appena un anno fa la Lotus era considerata una macchina praticamente spacciata. Continua a leggere Qualifiche GP Germania 1984 – “La Repubblica” – 4 Agosto 1984

“Alboreto, Patrese e quell’anno magico” – La Repubblica” – 24 Maggio 2004

Alboreto, Patrese e quell’anno magico

MONTECARLO – «Bella eh? Prova a toccarla». Seguii l’invito di Michele Alboreto e con le dita feci toc toc sulla statua del Marc’Aurelio. Simile in tutto a quella che sta a Roma, ma più bella, splendente. La statua era di plastica. Scoppiammo tutti a ridere. Eravamo in un famoso albergo di Las Vegas dove nel pomeriggio di quel settembre 1982 Michele aveva vinto il suo primo Gran premio che si era svolto su un circuito ricavato coi birilli nel parcheggio dell’ albergo. Era tutto finto, statue, pezzi da museo, capolavori, forse anche il Gp era finto ma figura ancora oggi negli annuari di questo sport e l’aveva vinto Michele. Fu un anno memorabile per i colori italiani. L’ inno di Mameli, che allora in patria non si usava suonare, diventò quasi un ritornello nel mondo della F.1. Oggi ci mettiamo anche la mano sul cuore ed è già un notevole progresso. Ma allora molti stranieri ci chiesero: «Che cos’è?». Prima di Alboreto a far vibrare le corde patriottiche era stato Riccardo Patrese. Proprio qui a Montecarlo dove a consegnargli la coppa di rito fu un principe Ranieri ancora giovane e con i capelli neri. Patrese aveva tre ragazze allora, tutte belle, tutte note, tutte simpatiche. Poi ne sposò una che per molti anni lo accompagnò sui circuiti, forse perché conosceva bene i suoi polli. Tre donne intorno ad un pilota non rappresentano una situazione di facile gestione, ma Riccardo vinse e fu un tripudio. Poi fu il turno di Elio De Angelis, romano, una gran signore, quello che una volta si sarebbe detto un gentiluomo. Un’altra classe. La sera del trionfo a Imola fece sgombrare l’albergo e apparecchiò una grande tavola, poi ogni volta che incontrava qualcuno che conosceva lo invitava a cena. Una serata memorabile. Continua a leggere “Alboreto, Patrese e quell’anno magico” – La Repubblica” – 24 Maggio 2004

Ricordo a venti anni dalla scomparsa – “Corriere della Sera” – 16 Maggio 2006

Vent’ anni fa, il 15 maggio 1986, moriva all’ospedale di Marsiglia Elio de Angelis, vittima, il giorno prima, di un tremendo incidente al Castellet mentre stava collaudando una Brabham, verso l’ora solitamente concessa al pranzo. Il distacco dell’alettone posteriore faceva impazzire la monoposto che si avvitava per aria e poi cappottava sei o sette volte finendo la corsa contro le barriere, 250 metri più avanti. Quando Elio ricevette i primi soccorsi era già in condizioni critiche. Nonostante la speranza di un miracolo, il giorno dopo Elio de Angelis cessava di vivere, come un matador ucciso da un toro d’acciaio. Aveva 28 anni, aveva corso con Shadow, Lotus e Brabham, aveva vinto due Gran premi (Austria e Imola), aveva conquistato tre pole position. Era stato certamente un gran pilota ma, più ancora, un grandissimo personaggio: un ragazzo serio, posato, un «professionista di grandi qualità – come ebbe occasione di scrivere allora, sul Corriere della Sera, Luca di Montezemolo – che ha pagato con la vita la mancanza di professionalità che spesso accompagna lo sport forse più pericoloso del mondo». Figlio di Giulio de Angelis, campione della motonautica salito alla ribalta non solo per le sue vittorie iridate ma anche perché vittima di un rapimento, Elio si era messo subito in evidenza con la Formula 3. Girava l’Europa col jet del padre, ospitando a bordo i suoi due grandi amici, Nelson Piquet e Piercarlo Ghinzani. Vinse, Elio, il Gp della Lotteria a Monza: lui, miliardario, aveva dispensato i miliardi del concorso nazionale. Un bel titolo per le pagine sportive del Corriere. Mi vide un giorno, in Germania, e mi disse: «Sai che quel titolo non riesco a perdonartelo? Non mi va giù di essere definito un miliardario per i soldi di mio padre e non un pilota. Il patrimonio di famiglia ti può anche aiutare, ma per andare avanti ci vogliono le qualità. E tutto ciò che mio padre mi ha dato, io gliel’ho già restituito». Continua a leggere Ricordo a venti anni dalla scomparsa – “Corriere della Sera” – 16 Maggio 2006

1985 Mercato – “Brabham Tricolore”

Fonte Autosprint n.35 Anno 1985

Si ringrazia cordialmente “Gio66” per la segnalazione

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Rosberg alla Mclaren e Piquet alla Williams hanno innescano una grande girandola. Sulla piazza ci sono poi i due piloti della Renault, in smobilitazione, ed il rientrante Arnoux che dovrebbe andare alla Ligier. De Cesaris intanto a Monza sarà a fianco di Nelson Piquet.

Zandvoort– Alle 19.15 di venerdì scorso, nella stanza 308 del Bowens Hotel di Zandvoort, Bernie Ecclestone ed Elio de Angelis hanno firmato un compromesso che li lega per la prossima stagione in una squadra tutta italiana dove Elio si troverebbe a far coppia nientemeno che con Riccardo Patrese che farebbe così il suo ritorno dopo due anni trascorsi all’EuroRacing (Alfa Romeo). Continua a leggere 1985 Mercato – “Brabham Tricolore”

“Se la Lotus mi assiste, il titolo è mio” — Autosprint Poster Story 1983 – Parte II

Chi merita di prendersi delle rivincite nel 1984?

“Quelli che l’anno scorso pilotavano vetture col Cosworth. Nel mio caso non si tratterà di rivincite, perché io debbo ancora ricevere qualcosa. Nella vita, in ultima analisi, tutto si bilancia. Un altro che ha dato molto e ricevuto poco è Riccardo”.

Perchè Alboreto alla Ferrari e non De Angelis?

“Lui ha saputo mettere a frutto l’esperienza degli altri piloti che hanno cercato di entrare alla Ferrari. Io non ci ho mai provato: quando fui inserito nei programmi della squadra di Maranello ero giovanissimo. Non ho mai pensato di pilotare la Ferrari. L’eventualità non si è mai presentata. Debbo dire che Michele ci ha saputo fare dal punto di vista diplomatico ed ha raccolto quanto ha seminato”.

La scuola romana è più forte di quella lombarda in Formula Uno?

“Forse è più forte la lombarda dei Giacomelli, degli Alboreto, dei Fabi, se si considerano i risultati”.

Alboreto ha dichiarato che per un buon punteggio senza acuti nel mondiale ’84 non sacrificherebbe una vittoria in un gran premio. La pensi così anche tu?

“Io credo di vincere il campionato del mondo”.

De Angelis è più o meno popolare di Patrese, Alboreto, De Cesaris?

“E’ allo stesso grado di popolarità”.

Piloti di Formula Uno si nasce?

“Si nasce e ci si costruisce per diventarlo”.

Che cosa si deve fare?

“Occore fare una scelta a 14 anni. Invece del motorino, bisogna comperare il go-kart. Bisogna rinunciare alla prima ragazzina perché non la si può portare in pista”.

E alla seconda?

“Alla seconda no. Però è una vita di sacrifici. La gente spesso non sa che la nostra è una vita difficile, una vita stressante. Un uomo che vuol fare carriera, ad esempio un imprenditore, ha vent’anni a disposizione per mostrare agli altri ciò che sa fare. Noi no, solo quattro o cinque. Dieci quando va benissimo. Quindi è tutto molto più accellerato. Si invecchia in fretta”.

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Autosprint Poster Story 1983 – “Se la Lotus mi assiste, il Titolo è mio”- Parte I

Nelle tasche cinque anni di Formula Uno. Nel piede e nella testa una gran bella testa, grinta, ambizione, intelligenza, dote, quest’ultima, che tanto nel pilota da F1 da trecento all’ora quanto nell’uomo della strada, ancora affascina. Le cronache sportive si occupano di lui dal 1977, ma poche persone, forse soltanto quelle che appartengono al suo piccolo mondo privato sanno qualcosa di Elio de Angelis. Una domanda viene spontanea: fanno bene Luis, l’argentino che gli vive incollato ai box dei gran premi (“il suo ricondurre ad un aspetto meno drammatico ogni situazione mi aiuta a superare mille difficoltà, mi calma” – dice dell’amico il pilota romano), Andrea Gallignani, il ventiseienne industriale bolognese che da quando lo ha sponsorizzato in F3 non lo ha più abbandonato, Roberto ed Andrea, i fratelli ‘da corsa’ di Elio (in passato si distinsero come eccellenti kartisti) e Ute, la graziosissima Ute, ad adorarlo? O ha ragione chi, con giudizi pieni di conveniente superficialità, lo etichetta come sbruffone doc, dalle qualità umane e professionali limitate? Per farla breve: il vero De Angelis è quello amato dalla gente che lo conosce bene, o quello odiato – ma forse è meglio dire invidiato – da chi sa soltanto come è fatto, fuori?

La risposta, la più logica, la diede indirettamente Colin Chapman quando nel 1979 lo volle con sé alla Lotus: Chapman non si accontentava di lavorare con un professionista molto dotato, voleva anche l’uomo che vale. Ed Elio valeva ieri come oggi. “Ricordo che rilasciò una bella intervista ad un giornale inglese, quando la stampa inglese era ancora tutta dalla mia parte” – attacca De Angelis – “nella quale diceva di aver trovato in me una volontà incredibile ed un coraggio di una pantera”. E aggiunge – “La prima volta che lo incontrai fu proprio nel 1979 quando realizzai un buon tempo classificandomi fra le Ferrari di Villeneuve e Scheckter, a Silverstone, con una Shadow che, stranamente, andò bene. Ricordo che in quella occasione Chapman venne da me, guardò la macchina che proprio non lo colpì per niente, quindi si interessò a me. In seguito ci fu la corsa di Watkins Glen ed, infine, i suoi collaboratori mi proposero il test con la Lotus al Paul Ricard, al quale parteciparono altri quattro piloti. È’ lì che io fui scelto”.

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1979 – L’anticamera della F1 – La sessione dei primi collaudi con la Lotus, raccontata da Mansell

Contributo di “tigre” di f1community.net

“Quando i soccorsi vennero a salvarmi, io ero in agonia, la mia schiena mi stava uccidendo e, sebbene, fossi sollevato dal fatto che il mio precedente infortunio alla schiena non si fosse aggravato, ero preoccupato che potesse essere accaduto qualcosa di grave. I raggi X decretarono che mi ero rotto due vertebre e i medici mi dissero che ero stato fortunato a non essere rimasto paralizzato. Era doloroso ma ben presto cercai di lasciare l’ospedale. I medici mi prescrissero alcuni antidolorifici che io non presi perché volevo rimettermi in salute al più presto così da potermi allenare più celermente possibile per poter essere di nuovo in pista in una manciata di giorni.

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“L’inizio di un’ amicizia” – Mansell parla di Peter Warr e di Elio De Angelis

Contributo di “Tigre” f1community.net

Un aneddoto raccontato da Mansell nella sua autobiografia sulla stagione 1985 di de Angelis alla Lotus; il rapporto non idilliaco con Peter Warr, così viene descritto da Nigel.

Peter Warr ha lavorato per anni sotto la supervisione di Colin Chapman in Lotus. Dopo una parentesi lavorativa alla scuderia Wolf verso la fine degli anni Settanta, torna in Lotus e alla morte di Chapman ricoprì più ruoli non avendo, però, l’autorevolezza ed il carisma per farlo.

Qui di seguito, un passo dell’autobiografia del campione inglese, in cui lo stesso Mansell parla a denti stretti dell’ingombrante figura di Peter Warr, questi ritenuto la causa principale dei suoi insuccessi in Lotus. Le vicende vissute nel millenovecentoottantacinque avvicinano Elio e Nigel nei loro rapporti personali, toccando, delle volte, vette di stima amicizia. Continua a leggere “L’inizio di un’ amicizia” – Mansell parla di Peter Warr e di Elio De Angelis

Vittorio Gargiulo — 6 Maggio 1978 – Montecarlo F3 – “De … Diavolis si sfoga” — Autosprint n.19/1978

Tripletta da tris all’italiana: ne ha fatto le spese Gaillard

Principato di Monaco: cala il sipario sullo scenario di Monaco con la premiazione, al termine della cena di gala alla presenza di tutti i piloti invitati dopo le loro fatiche. Faceva gli onori di casa Jackie Stewart, che ha lavorato alacremente in questi giorni per la televisione americana che lo manda a seguire tutti i gran premi. Tra l’altro ha realizzato anche un filmato veramente dal vivo, infilandosi inspiegabilmente nel bel mezzo del lotto durante una sessione ufficiale di prove, al volante di una Tyrrell 008 dotata di cineprese installate alle sue spalle. Stewart naturalmente ha presentato Depailler, che ora ha preso il suo posto nel team Tyrrell, ma forse per la stanchezza in sede di premiazione si è dimenticato di chiamare Elio de Angelis a ritirare il suo premio per la vittoria della gara di F3. De Angelis tra l’altro si è dovuto immediatamente dopo infilare in macchina per correre a Fiorano per le prove della Chevron con il motore “Dino” di F2 che probabilmente non porterà a Pau, per la prossima gara del campionato Europeo, per meglio essere pronto per la prima gara italiana della serie che si correrà al Mugello il 28 di questo mese.

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