Il terzo “Trofeo Riccardo Paletti” assegnato a Elio de Angelis

 

 

ANCHE CRAXI SARÀ IN TRIBUNA Bettino Craxi assisterà oggi, come lo scorso anno, al gran premio. Smentita invece dall’ Automobil club la presenza del presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Premio speciale da questo gran premio per chi occupa la pole position: ad Ayrton Senna (peraltro astemio) 50 bottiglie di Grappa Segnana prodotta dalla Ferrari spumanti. Alberto Sorbini, titolare della Enervit, sponsor delle imprese di Moser, sta compiendo una accurata ricognizione della F.1 dove conta di entrare come sponsor. Si è detto interessato all’Alfa Romeo, sempre che la casa milanese non annunci il ritiro. Raul “Lalo” Maradona, fratello di Diego è ospite fisso alla Lotus dove è stato portato da Luis, il manager argentino di Elio De Angelis. Il terzo trofeo Riccardo Paletti, assegnato, dalla Saima per ricordare il giovane pilota morto tre anni fa in Canada, è stato vinto da De Angelis come primo pilota italiano nella griglia di partenza del 56 Gp d’ Italia. Brutta sorpresa ieri mattina per Michele Alboreto al momento di uscire di casa per andare a Monza: dal garage avevano rubato la sua moto Cagiva fuoristrada. L’ altro ieri gli avevano rubato il casco. – dal nostro inviato CARLO MARINCOVICH

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/08/prost-alboreto-il-duello-comincia-alla-prima.html

Un articolo per far sapere ai più giovani chi fosse Riccardo Paletti. Da Autosprint n. 25 del 1982 .

IN RICORDO DI UN AMICO

E doveva essere una gara d’attesa

Il dramma del pilota milanese al GP del Canada ha colpito gli appassionati per i tanti risvolti umani legati al terribile incidente. Ma chi era questo ragazzo alla sua prima stagione di F. 1? Un amico fraterno ce lo fa conoscere da più vicino

Molto, appassionato, gentile e sempre cortese, Riccardo Paletti si era fatto benvolere in tutti gli ambienti automobilistici nei quali era entrato come pilota, dalla F. Super Ford del debutto nel ’78, alle F.3 e 2, fino alla F.1. Nelle corse si era fatto molti amici, tra i tecnici, tra i semplici appassionati ed anche tra i giornalisti. Con Vittorio Gargiulo, al seguito delle gare per un programma TV ed anche collaboratore di Autosprint, era nata una cordiale amicizia: a lui quindi il compito di un ideale saluto al suo pilota milanese che ci ha lasciato nel tragico GP del Canada.

Chissà cosa avrà pensato Riccardo, quando il bianco alettone della March di Raoul Boesel si è spostato per mostrarti la Ferrari di Pironi, tremendamente ferma. Forse avrai pensato che un incidente così brutto proprio non te lo meritavi, dopo tanta sfortuna, dopo tanta fatica per qualificarti: “… finalmente, ti eri detto qualche secondo prima, ci sono in mezzo anch’io”; e poi duecento metri a tavoletta per bruciare i sogni dei tuoi ventiquattro anni. Troppe volte la qualificazione ti era scappata per guasti meccanici e gli incidenti di quest’anno sempre erano dovuti a guasti … forse avrai pensato che tanta fatica era sprecata … per duecento metri di gran premio: “avrei fatto meglio a rimanere in Formula 2 – ti sarai detto – là almeno mi qualificavo… e lottavo magari per vincere. Anzi, avrei vinto di certo … ma non mi tiro indietro e un giorno o l’altro mi leverò delle belle soddisfazioni. Forse non sono un gran campione, lo so … ne dicono di tutti i colori … Ma non sono certo un brocco e si tratta solo di togliersi di dosso questa maledetta sfortuna … prima o poi passerà. Anche in Formula 3 era così: non finivo una gara e tutti a dire: “Paletti è uno scassamacchine, va forte ma poi picchia sempre”. Ma poi in Formula 2 ero maturato, me l’hanno detto in tanti … niente errori, dei bei risultati … e adesso eccomi qua”.

Pochi, in realtà, ti avevano capito sino in fondo. Ti avevano affibbiato, all’inizio, l’etichetta di “figlio di papà”, ma poi così non era. Eri semmai timido e per questo un poco taciturno, con chi ti conosceva poco, preferivi stare con i tuoi meccanici, i tuoi amici veri e solo a loro si rivelava la tua realtà di ragazzo bravo, gentile, che non avrebbe fatto male ad una mosca … ma anche cordiale e allegro.

I tuoi meccanici ti ricordavano tutti con piacere. Dalla Formula Ford, alla Formula 3, alla Formula 2 e poi anche in Formula 1: li avrai certo ricordati tutti, amici veri, quasi compagni di giochi per te che avevi affrontato anche la Formula 1 con l’intima gioia di un bambino che scopre un nuovo gioco. Ma non era immaturità la tua, anzi.

Avevi detto che avresti fatto una corsa attenta, d’attesa, che saresti “andato adagio” per puntare ad arrivare in fondo … ma certo nel tuo intimo cullavi l’idea di fare una bella corsa: “qualcuno di sicuro lo passo – avrai pensato – poi ci saranno molti ritiri e alla fine chi avrà le gomme in ordine si troverà in buona posizione. Che bello sarebbe finire il mio primo vero gran premio! E finirlo in buona posizione! Quante soddisfazioni mi toglierei”.

Ma poi, quando l’alettone di Boesel si è spostato avrai certamente ripensato in un attimo ai tuoi pochi anni di corse e quelle poche, stupende giornate di gioia che la fortuna ti aveva riservato. O forse, Riccardo, quando l’alettone di Boesel si è spostato non avrai pensato a nulla di tutto ciò e avrai solo chiuso gli occhi. Ciao.

Vittorio

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Sito ufficiale in ricordo di Riccardo Paletti http://www.riccardopaletti.it

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