“That Weighing Controversy” — Lotus World n.3/1985

L’articolo, la cui traduzione in lingua italiana, in calce, è a cura del presente sito, tratta le vicende del Gran premio di San Marino 1985, in particolare gli esiti della pesatura della Mclaren di Alain Prost, fresco vincitore, sul campo, della gara appena corsa. L’inglese Denis Jenkinson, di cui nel testo non è specificata la funzione, è il giornalista di settore del mensile “MotorSport” e di altre eminenti pubblicazioni.

After the race Elio’s car, still with ample fuel on board weighed in at 547 kilos, Ayrton’s at 546.

Gathered round the park fermé immediately after the race were ranged various Team Managers and interested parties as everyone awaited the return of the McLaren that had been stranded out on the circuit and which the race officials were bringing back. Showing more than the usual interest in the weighing procedures were our own Peter Warr, Piccinini of Ferrari, Jackie Oliver (Arrows), Gerard Toth and Jean Sage of Renault, Denis Jenkinson and others …

The set of scales used are provided by FISA and are used by all the teams to check weigh their cars and they are also used during practice for spot checks. Finally the McLaren arrived and was pushed on and the weight read out – 538 kilos. In such an event the system calls for a check weighing with certified spot-on weights amounting in total to 500 kilos. These were now called for and the reading announced – 502 kilos. All of which presupposed that re-adjustment of the scales would show the McLaren to be 536.

Part of the McLaren argument was that the car had weighed 540 on crossing the line, but had used the offending loss of weight in fuel on its slowing down distance and which was not part of the race.

Then McLaren called for the spare set of scales which after a verbal protest from the sidelines was eventually allowed. Again the check load went on, the scales re-adjusted to zero and the car was pushed back on. Result? 536 kilos!

Now followed the lenghty procedure whereby the scrutineers made their report to the Race Stewards who then deliberated the evidence at a further meeting. Following this came the revised results print-out and the another delay of one hour to allow protests to be made. None came.

As soon as the news of the disqualification leaked out a delighted Peter Warr rushed back to the Team to announce the win, but he couldn’t find Elio anywhere. As it turned out our winner had no idea the wranglings were even going on and he was up in the Press Box doing interviews with the press and TV people.

Peter eventually found him and broke the good news. “It’s not quite official”, said Peter “so don’t open the champagne yet — just put it on ice!”.


A fine gara, la vettura di Elio, con ancora sufficiente carburante a bordo, pesava 547 chilogrammi, quella di Ayrton 546. Radunati nel parco chiuso subito dopo il termine della corsa, a creare un crocchio, direttori di diverse scuderie e altre parti interessate erano tutti intenti ad aspettare il ritorno della McLaren lasciata incustodita in un punto del tracciato, della quale gli ufficiali di gara stavano operando un recupero. A mostrare più interesse del solito nei riguardi delle fasi procedurali della pesatura, ecco il nostro Peter Warr, Piccinini della Ferrari, Jackie Oliver, rappresentante la Arrows, Gerard Toth e Jean Sage, lì per conto della Renault, Denis Jenkinson e diverse altre persone …

L’assortimento delle bilance adoprate, provviste dalla FISA e, di regola, utilizzate da tutte le squadre per controllare il peso delle rispettive macchine, vengono messe in uso anche durante le sessioni di prova ai fini dei controlli a campione. Giungeva, infine, la McLaren. Veniva sospinta sull’attrezzo, là onde il responso era il seguente – 538 chilogrammi. In casi di tal guisa, è d’uso richiedere un accertamento convalidante, e ci si avvalora di carichi dalla misura attestata con precisione, il cui valore ammonta, nel totale, a 500 chilogrammi. Proprio questi, adesso, venivano chiamati in causa e la rilevazione era – 502 chilogrammi. Tale discorso implicava che la regolazione avrebbe esibito la McLaren pronta a soffermarsi sul limitare del 536.

A propria parziale discolpa, la McLaren argomentava che il peso della monoposto al tempo dell’arrivo risultasse di 540, ma che, dappoi, esso andasse imporrandosi, consumatasi l’incriminata quantità al momento negli attimi del giro di rientro, il quale ultimo, a stretto rigore, non era da considerarsi porzione giuridicamente rilevante della competizione.

Perciò, la Mclaren richiedeva la sostituzione della strumentazione da pesatura, il quale appunto veniva accolto, non senza un moto di protesta verbale da parte delle controparti astanti. Nuovamente, i controlli preventivi si ripresentavano, la bilancia riportata a zero, e la macchina riallocatavi. Il risultato? Un’altra volta 536 chilogrammi!

A questo punto, seguivano le lungaggini all’esito delle quali gli scrutinatori relazionavano i loro appunti ai direttori di gara. Costoro deliberavano sugli elementi probatori apparecchiati in una riunione tenutasi più avanti nel tempo. Dopodiché, si emettevano i risultati, frutto di rettificazione, nella forma di tabulati, e un’ora di tempo veniva elargita per valutare nel merito eventuali impugnazioni. Non ne perveniva alcuna.

Appena la notizia della squalifica aveva avuto occasione di trapelare, un Peter Warr giulivo correva incontro agli altri componenti della Lotus proferendo dichiarazioni di trionfo, non riuscendo, tuttavia, a scorgere Elio da niuna parte. Come si seppe a conoscere in seguito, il nostro vincitore non aveva avuto contezza della diatriba in essere, ed era intento a rilasciare conferenze a fruizione della stampa cartacea e catodica. Peter aveva modo di stanarlo e prorompeva con in bocca la notizia lieta. “Non è cosa ancora ufficiale,” annunciava Warr “quindi, evita di stappare lo champagne — però, sentiti libero di metterlo in ghiacciaia!”


ANONYMOUS (1985), “That Weighing Controversy”, Lotus World Vol. IV, n. 3, p.11

ANONIMO, That weighing controversy , «Lotus World», Vol. IV, 1985, 3, p.11