1984


GP BRASILE 1984 — I piloti alla bilancia – Al primo appuntamento del 1984 si è constatato che i piloti nella stragrande maggioranza dei casi sono ingrassati rispetto all’anno scorso. I piloti sono stati pesati dalla FISA per poter detrarre il peso stesso da quello delle vetture. Nella speciale classifica ha vinto il nostro Ghinzani, che è ingrassato rispetto al 1983 di ben cinque chili. Ecco di seguito i pesi di tutti i partecipanti (fra parentesi i pesi dell’anno scorso). (omissis) De Angelis 79,0 (74,8) (omissis). Da Autosprint n. 13/1984 p.25 (ndr nota del presente sito, per curiosità: gli unici dimagriti risultano essere Rosberg, Prost, Lauda – di ben cinque chili!–, Winkelhock, Tambay – anche lui di parecchi chilogrammi, almeno tre– e Baldi).

GP SUDAFRICA 1984 — “I PILOTI CHE SCRIVONO – KEKE ROSBERG. McLaren d’Arabia” Devo ammetterlo: sono geloso di Alain Prost ma penso che ogni pilota vorrebbe avere già 15 punti in tasca dopo sole due corse. Devo comunque dire che il team McLaren e la Porsche hanno meritato questo risultato: Mansour Ojjeh ha investito somme notevoli nel motore TAG ed ora sta raccogliendo i giusti risultati. Per Mansour ho un debole perché è stato con lui che ho celebrato il mio titolo mondiale (e il suo compleanno) a San Francisco nel 1982, quando era uno degli sponsor della Williams. Ora abbiamo fatto un’altra festa a Rio dopo il GP del Brasile, dove Mansour era arrivato per restare solo il giorno della corsa ma si è poi fermato una notte in più: ne è venuto fuori un bel party che è servito a festeggiare la prima vittoria del motore TAG, il mio secondo posto e il compleanno di Elio de Angelis. (…) Francamente, anche se so quanto sia importante acclimatarsi alle condizioni locali, passare le mia giornate tra albergo e piscina cominciava ad annoiarmi. Abbiamo fatto un po’ di tennis al Kyalami Ranch e ho fatto dello jogging, ma la noia c’era ugualmente (…) Una sera, stufi di mangiare sempre in albergo, Elio, Eddie, io e le nostre mogli (ragazza nel caso di Elio) abbiamo deciso di arrangiarci da soli. Elio e Eddie avevano voglia di pasta e così il primo è sparito in un supermercato tornando con tutto l’occorrente: spaghetti, salse, carne, piatti, un piccolo fornello e perfino un cappello da cuoco per calarsi meglio nella parte. Trasformata una delle nostre stanze in cucina, abbiamo poi consumato il risultato sul balcone e anche se faceva un po’ di freddo, è stato comunque delizioso. Di Bob Costanduros da Autosprint n.16/1984, p.11


GP BELGIO 1984 — MERZARIO (a «BLITZ») elogia DE ANGELIS – NAPOLI – La trasmissione di Blitz, nel corso della quale è andato in onda il GP del Belgio di F.1, è stata tramessa dal carcere minorile «Filangeri» di Napoli, ed al fianco di Minà c’era Arturo Merzario, l’ultimo pilota italiano che, prima di Alboreto, ha guidato nel 1973 una Ferrari di F.1.

«Il Gran Premio – ha commentato Merzario – ha rispettato tutto sommato l’andazzo delle prove se si escludono i problemi di Arnoux e un po’ di scompiglio creato da Rosberg. Bene le Alfa fino a che sono state in gara, ma d’altra parte si sa, l’Alfa Romeo si porta dietro problemi di una grande azienda. Bella è stata pure la prova di Palmer con una Tyrrell aspirata poco competitiva (forse Merzario intendeva dire Bellof che ha tallonato a lungo De Angelis, n.d.r.)».

Uno strano appunto Merzario lo ha portato – proprio nella grande giornata di Alboreto – al milanese, su domanda diretta di Minà che aveva chiesto di giudicare gli italiani.

«Non posso giudicarli – ha risposto Merzario – perché sarei parziale; il miglior pilota italiano secondo me è De Angelis». Poi Arturo ha annunciato che l’anno prossimo tornerà a correre … da professionista! Di a.m.c. da Rombo n.18/1984 p.24


GP FRANCIA 1984 — I rapporti Lotus-Renault non sembrano eccezionali. Pare che la squadra inglese lamenti la mancanza di contatti frequenti con i suoi fornitori di motori. In particolare, la Lotus non verrebbe informata adeguatamente circa l’evoluzione dei motori. Da Autosprint n.21/1984 p.11


GP FRANCIA 1984 — “VELOCITÀ IN PROVA. Lotus: che siluri” Sul fronte delle velocità massime qualcosa è cambiato a Digione. Lungo il velocissimo autodromo francese, infatti, la buona profilatura delle Lotus Renault di Elio de Angelis e Nigel Mansell ha dato i suoi frutti, permettendo ai due di ottenere le prestazioni velocistiche migliori in senso assoluto. Elio, in particolare, ha vissuto una grande giornata il venerdì, nel quale ha spiccato il secondo tempo assoluto dietro a Tambay e raggiunto quota 306,905 chilometri orari davanti a Mansell, Fabi, Piquet, Warwick e Tambay. Da Autosprint n.21/1984 p.19


GP FRANCIA 1984 — “I PROTAGONISTI/ Elio de Angelis si accontenta. Con il muletto non poteva galoppare” ELIO DE ANGELIS è calato dopo un inizio incandescente. Nonostante questo, il romano ha portato a casa due punti. Elio è l’unico pilota che in cinque gare è andato a punti quattro volte. «Qui poteva andare veramente meglio perché avevo una macchina vincente. Purtroppo durante le prove prima della gara ho rotto il motore, così sono partito con il muletto, mentre il motore è stato cambiato a Nigel. Al via, con il pieno, l’assetto era relativamente buono, poi alleggerendosi, la macchina è peggiorata continuamente e non ho potuto fare altro che puntare a finire. Arnoux, ad esempio, l’ho lasciato andare perché era nettamente più veloce di me. In ogni caso su questo circuito è emersa una netta superiorità della Michelin rispetto alla Goodyear. Non penso che questa sia stata una battuta d’arresto nel mio campionato del mondo. Penso anzi che i prossimi circuiti saranno particolarmente congeniali alla mia vettura. Speriamo». Di Andrea Ficarelli da Autosprint n.21/1984 p.25


GP FRANCIA 1984 — “BOX FERRARI/ René a punti per la terza volta consecutiva – La scommessa di Arnoux” (…) NONOSTANTE le turbolenze, Arnoux ha effettuato una gara tutta di rimonta; lottando per molto tempo con Elio de Angelis. «Giravo più veloce della Lotus — ha detto René — ma in rettilineo forse ero un po’ carente in velocità massima. Essendoci tutte curve in appoggio potevo tentare un attacco a De Angelis solamente in frenata, è quello che ho fatto, ma ho corso molti rischi. Elio naturalmente difendeva la sua posizione, non ha usato scorrettezze, ma avendo una macchina più lenta in rettilineo era tutto molto difficile» (…). Di Cesare Maria Mannucci da Autosprint n.21/1984 p.25


GP MONACO 1984 — “Hanno detto (a caldo) dopo le prove” DE ANGELIS – «Ancora una volta il motore mi ha lasciato proprio sul più bello. Non so se sia una turbina, fatto sta che non va proprio più». Da Rombo n.23/1984 p.26

“Hanno detto (gli altri) dopo” Elio De Angelis – «Ancora un risultato positivo, se non avessero fermato la gara sarei andato a prendere Rosberg. Ghinzani mi ha tenuto dietro per circa 20 giri, comunque ho aggiunto un mezzo punto al mio bottino». Da Rombo n.23/1984 p.6


GP MONACO 1984 — “IL COMMENTO/L’improvviso stop favorisce Prost – Allez, Alain” CAOS RENAULT. La corsa si era avviata con un pasticciaccio che avrebbe potuto avere drammatiche conseguenze fra l’altro prospettate da Niki Lauda preoccupato per la pioggia e per il tunnel segnato da vaste macchie d’olio. Alla curva Sainte Devote Warwick attaccava al largo, sulla sinistra, la coppia Ferrari Alboreto-Arnoux. Superava Arnoux sulla sinistra ma finiva in testacoda sbarrando la strada al compagno Tambay che lo investiva in pieno. Dal groviglio delle due Renault distrutte Patrick usciva con il perone sinistro fratturato il che comporta tre settimane di gesso e l’obbligo di saltare i tre Gran Premi della tourneé nordamericana (Montreal, Detroit, Dallas). Ancora la Renault non ha deciso se e come rimpiazzare Tambay. Il pasticciaccio Renault è costato carissimo anche a Elio de Angelis che per un miracolo non ha, a sua volta, investito la monoposto di Tambay frenando al millimetro e venendo costretto a riprendere il via, dopo che tutti i concorrenti, compreso Piquet, autore di una partenza disastrosa, gli erano sfilati davanti al naso. Elio per ripartire ha dovuto manovrare, infilare la retromarcia, ed il sesto posto finale sottolinea una corsa, come di consueto, determinata ed attentissima che con qualche giro in più a disposizione si sarebbe risolta con il sorpasso a Rosberg. De Angelis ha anche pagato la resistenza ostinata di Ghinzani che con la Osella lo ha tenuto dietro, caparbiamente per venti giri. Di Adriano Costa da Autosprint n.23/1984 p.11


GP MONACO 1984 — “Le cifre iridate – SERIE POSITIVA” – Elio De Angelis insiste. Anche questa volta è andato a punti. È la quinta volta su sei GP che il pilota romano conquista almeno un punto. L’unica corsa in cui è andato in bianco è stata in occasione di Kyalami. In fatto di regolarità vanno segnalati anche Prost e Rosberg con 4 arrivi «buoni» su 6”.


GP MONACO 1984 — “IL VINCITORE/Prost: la bandiera rossa mi ha «salvato» – Mezzo gaudio” – (nota del presente sito: l’articolo, nonostante il titolo, contiene brevi interviste anche agli altri piloti) ELIO DE ANGELIS è stato ancora una volta il miglior italiano nella classifica finale. È arrivato sesto, ma sarebbe senz’altro salito sul podio se la sua Lotus non fosse rimasta «imbottigliata» nell’incidente delle due Renault subito dopo la partenza. Elio ha raccontato così l’incidente: «Sono partito abbastanza bene e mi sono spostato sulla sinistra perché si vedeva meglio, poi sono entrato dentro un muro d’acqua e dal quel momento non ho più visto assolutamente nulla. Quando sono “uscito” ho visto le due Renault ferme davanti a me, e la mia macchina stava puntando contro quella di Tambay. Non ho avuto alternative, ho frenato fino a fermarmi, mentre alla mia destra tutti gli altri passavano. Ho aspettato che non ci fosse più nessuno, ho fatto retromarcia e sono ripartito. Da un certo punto di vista la pioggia è stata un vantaggio per me poiché non sarei riuscito a rimontare tante posizioni, sull’asciutto i sorpassi sarebbero stati più difficili».


GP CANADA 1984 — “DE ANGELIS DA RECORD” Grazie alla continuità di Elio de Angelis, per l’undicesimo gran premio mondiale consecutivo, almeno un italiano è entrato in zona punti. È la conferma di un primato in quanto la precedente miglior serie positiva per i nostri piloti era di nove gran premi, dalla gara di Montreal a quella di Las Vegas del 1982. Da Autosprint n.25/1984 p.17


GP CANADA 1984 — “Gli interrogativi di De Angelis «Perché non riesco ad arrivare primo?»” MONTREAL – (…) Anche Elio De Angelis ha motivi per recriminare. Dopo la bella prestazione nelle prove, in gara ha iniziato a scivolare indietro. «Sono partito con il muletto, lo stesso che avevo usato nelle prove di Montecarlo, e il motore era stanco, mi mancavano almeno 1000 giri. Sono stato obbligato a rinunciare alla macchina da gara perché mi si era rotto il motore nel warm-up del mattino. Ho corso in difesa, cercando di arrivare in fondo. Nel corso della gara ho anche commesso un errore: mi sono distratto e ho sbagliato la chicane. (…) Se devo dire se sono contento, rispondo di sì poiché tre punti sono sempre tre punti, ma al tempo stesso sono amareggiato visto che per una ragione o per l’altra non riesco mai a ripetere in gara le prestazioni delle prove». Anche questa volta comunque, Elio è stato il migliore dei piloti italiani e anche questa volta è andato a punti confermandosi il pilota più continuo in fatto di piazzamenti nei primi sei (non è andato a punti solo in Sudafrica). Di a.f. da Autosprint n.25/1984 p. 18


GP CANADA 1984 — “Vittoria dei piloti: 8-1!” Alla vigilia del GP del Canada si è svolta un’amichevole di calcio che ha visto come protagonisti una squadra formata dai giornalisti e una dai piloti di F.1. Molto più in forma, questi ultimi hanno ottenuto una sonanste vittoria per 8-1. La squadra dei piloti era formata da: Bellof, Patrese, Mansell, De Cesaris, Cecotto, Alboreto, Winkelhock, De Angelis, Alliot, Warwick, Senna. (…) I marcatori sono stati per i piloti: Bellof (2), Cheever, Mansell, De Angelis, De Cesaris e Winkelhock. Da Autosprint n.25/1984 p.20


GP STATI UNITI 1984 (Detroit) — ELIO CONSOLATORE Se non ci fosse lui, per gli appassionati italiani sarebbe stata molto spesso notte fonda. E invece Elio De Angelis qualche punto di consolazione lo porta sempre a casa. A Detroit con un magnifico terzo posto (il terzo della stagione nella quale è arrivato a punti sette volte su otto), Elio ha confermato un’ottima maturità e se la Lotus potesse avere motori un po’ più competitivi, dall’alto della sua posizione in classifica potrebbe dare inizio a una seconda parte del campionato tutta all’inseguimento. Da Autosprint n.26/1984 p.3


GP STATI UNITI 1984 (Detroit) — “Al giro di boa il Mondiale ricomincia – Piquet tutta testa. (..) Grande prova di maturità di De Angelis” DE ANGELIS INARRESTABILE Al termine, gli unici piloti italiani classificati sono stati Elio De Angelis e Teo Fabi. Il romano, a punti per la settima volta su otto gare, è finito terzo facendosi superare nella seconda metà corsa dalla sorpresa Martin Brundle. La sua Lotus Renault non era al meglio della condizione. Come prestazioni assolute, la vettura inglese riesce a stare con i primi nelle prove di qualificazione ma poi, in gara, il suo potenziale diminuisce leggermente e da prima della classe la Lotus diventa «solo» resistente e affidabile, però quindi ben lontano da Brabham e McLaren, ovvero le grandi dominatrici. De Angelis questo l’ha capito e invece di cercare inutilmente il grosso exploit, adegua la tattica di gara alle contingenze della competizione. A Detroit il romano ha visto sfumare la possibilità di conquistare sei punti iridati proprio nelle ultime tornate, è salito ancora una volta sul podio, agguantando la terza posizione mondiale dietro Prost e Lauda, davanti di un punto e mezzo allo scatenato Piquet. Forse, nella stagione di De Angelis sono mancati per il momento, gli acuti ai quali ci aveva abituato negli anni passati, però a favore di una maggiore maturità tecnica-agonistica. De Angelis è, del resto, ben più accorto del proprio compagno Nigel Mansell, velocissimo nella fasi iniziali ma mai al traguardo finale per errori ed eccessivo furore agonistico (…) Di Giancarlo Cevenini da Autosprint n.26/1984 p.4


GP GRAN BRETAGNA 1984 — “De Angelis ancora a punti.«Accidenti a quel turbo». La turbina ha rallentato il romano negli ultimi giri” BRANDS HATCH — (…) AYRTON SENNA è stato protagonista, ancora una volta, di una gara sorprendente. Ha portato la sua Toleman al terzo posto dopo aver lottato a denti stretti con Elio De Angelis.A Brands Hatch il brasiliano non ha risentito dei gravi problemi di resistenza fisica che aveva in gare precedenti, anche se al termine accusava una grande stanchezza al braccio destro. «Ho fatto una gran fatica a sorpassare De Angelis. In rettilineo la sua macchina era più veloce e nelle curve veloci non potevo stare in scia perché l’aerodinamica della mia vettura venivatroppo disturbata dalla turbolenza della Lotus. Elio è stato corretto ma mia ha fatto soffrire molto. Penso che senza di lui davanti avrei potuto raggiungere Warwick. (…)»

ELIO DE ANGELIS, da parte sua ha avuto problemi di vario genere. Un quarto posto, comunque, non è mai da disprezzare, soprattutto per uno come lui che a forza di piazzamenti continua ad essere terzo nel campionato del mondo. Con questi tre punti di Brands Hatch, Elio ha messo insieme il nono risultato utile su dieci gare disputate. «La prima partenza — ha detto — è stata abbastanza buona ma le mie Good year dopo un po’ si sono consumate. Durante la sosta abbiamo cambiato i pneumatici anteriori e modificato l’assetto. La Lotus è migliorata anche se verso il finale è comparsa una bolla sullegomme anteriori e a 10 giri dal termine il turbocompressore è calato di pressione, rompendosi a due giri dal traguardo». Di a.f., da Autosprint n.30/1984 p.19


GP AUSTRIA 1984 — “UN MOTORE COSI’ POTENTE MERITA DIECI CON LAUDA” La Regie ha preso contatti anche con De Angelis, ma il pilota italiano ancora non ha dato una risposta. Se De Angelis non dovesse arrivare allora sarà confermato Warwick. Per Tambay che fino ad ora ha accumulato solamente nove punti sicura la partenza. La conferma di De Angelis alla Lotus è legata alla questione dello sponsor: la John Player Special ha dato un taglio ai finanziamenti. Per rimanere competitiva la scuderia ha necessità di altri abbinamenti pubblicitari. De Angelis vuole un ingaggio maggiore, ed una macchina competitiva; in caso contrario accetterà la proposta della Renault. Da La Repubblica 21/08/1984


SETTEMBRE 1984 — “DE ANGELIS E LOTUS CONTRATTO RINNOVATO PER L’ 85” LONDRA – Elio De Angelis ha rinnovato per un altro anno il contratto che lo lega alla scuderia inglese Lotus. È il sesto anno che il pilota romano corre per la casa fondata da Colin Chapman. Erano circolate nei mesi scorsi voci di un passaggio di De Angelis alla Renault insieme al tecnico Ducarouge che quest’anno ha portato le macchine inglesi in primo piano nella formula uno, voci scavalcate poi da altre secondo le quali sarebbe Lauda a dover approdare alla scuderia francese. Compagno di squadra di De Angelis nella prossima stagione sarà il brasiliano Ayrton Senna da Silva che ha esordito quest’anno con la Toleman. Da La Repubblica 28/09/1984, p.30


GP ITALIA 1984 — “Nel Mondiale delle gomme, la Michelin è in testa” Su tredici gran premi disputati questa la classifica mondiale delle gomme che vede la Michelin francese largamente in testa: 11 vittorie, dieci pole-position, 11 giri più veloci in gara. Sessanta bottiglie di grappa prodotta dalla Ferrari spumanti, sponsor del Gran Premio, sono andate in regalo a Nelson Piquet per la sua settima pole-position. Elio De Angelis ha fatto il possibile per conservare la pole di venerdì, ma si è trovato in condizioni di inferiorità “La mia vettura non dispone purtroppo dei 1200 cavalli che ci vogliono per fare questi tempi. Cercherò un buon piazzamento in gara”. Da La Repubblica, 9/9/1984, p.27


GP PORTOGALLO 1984 — “Avevano detto (dopo le prove …)”

De Angelis – «Quello Streiff è proprio un pivello e doveva capitare proprio a me! Senza tutti questi problemi ce l’avrei fatta a stare in prima fila».

Streiff (ndr debuttante)«È stata colpa mia nella toccata con De Angelis: non l’ho proprio visto. La macchina ora va bene ma abbiamo dovuto lavorare molto per metterla a punto». Da Rombo n.43/1984 p.26


"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"