Lotus 97T

Il qui presente testo è parziale, in attesa di completamento.

Arenatesi sul nascere le trattative, intavolate nel giugno del 1984, per disporre del TAG-Porsche, si continua la collaborazione con la Renault. L’annuncio arriva nel Gran premio di Dallas del 1984. Non sono, però, note le clausole inerenti alla durata dell’accordo. La Lotus vorrebbe defilarsi dopo un anno, interessata ad esplorare nuovi inediti percorsi (Toyota?), la Renault vorrebbe vincolarsi con un contratto pluriennale con una scuderia di livello. I quattro telai della Lotus 97T vengono costruiti nel corso del 1985. I primi tre sono disponibili già per il gran premio inaugurale della stagione, dove a De Angelis è assegnata soltanto la Lotus 97T/3, poi, compare anche il quarto, nel Gran Premio di Monaco. La vettura, dalle soluzioni semplici e lineari, è un affinamento della già ottima Lotus 95T. Nel corso della stagione, è affossata da alcune problematiche relative al motore Renault, ma è indicata da molti come la monoposto con la migliore tenuta di strada. Ayrton Senna, ingaggiato come pilota di punta nonostante le apparenze, ne riesce a sfruttare appieno il potenziale, soprattutto in qualifica, ma in gara, a volte, l’irruenza dell’inesperienza nella gestione del mezzo lo porta a perdere punti pesanti. Un rabbuiato Elio De Angelis, fresco di rinnovo del contratto (settembre 1984) per un ulteriore stagione e fino al gran premio canadese in piena lotta per il titolo, è trascurato dalla squadra, non ricevendo le attenzioni che reclama invano.

La Lotus 97T/1 è approntata in tempo per le prove collettive prestagionali a Rio de Janeiro. Proprio le decisioni assunte in ordine al pilota da designare in vista dei giorni iniziali di questi collaudi invernali, genera una nuova situazione di stallo in seno alla squadra, che porterà alla definitiva rottura del rapporto lavorativo fra De Angelis e la Lotus. Accade, infatti, che il ventiquattrenne brasiliano, appena assunto da Warr e reduce da una lunga degenza perdurata due mesi, un ricovero in patria cagionato da una infezione intestinale, viene preferito al caposquadra storico senza che questi sia interpellato in merito. Ciò manda su tutte le furie Elio. Lo stesso Senna ammette di essere fuori condizione, dichiarando “Ho passato due mesi senza allenarmi, e adesso ciò di cui ho veramente bisogno è avere quella confidenza con la monoposto che si può trovare soltanto guidandola, dunque spero di iniziare a farlo già nelle importanti prove di Rio”. In queste prove generali, durate complessivamente una settimana, a Elio De Angelis è riservato un solo giorno, in quanto l’altra giornata, teoricamente spettantegli, è perduta irrimediabilmente, essendo il Team Lotus in attesa di ottenere il ricambio della sospensione incidentata da Ayrton. L’italiano riesce, nonostante le avversità, a essere più veloce del nuovo compagno di squadra di quasi ben due secondi, quinto assoluto dietro alla Renault di Tambay e ai possibili rivali per il titolo Alboreto, Prost e Rosberg. Il romano, durante l’anno,ha modo di utilizzare questa macchina in gara soltanto a Imola, dove arriva una vittoria a tavolino, e a Montecarlo. Prima di allora è adibita a vettura di riserva. Dopo la corsa monegasca, non farà più trasferte nei luoghi ove sono in scena gli appuntamenti del campionato, in quanto viene utilizzata esclusivamente come monoposto per le prove private.

Il secondo telaio è la prima scelta di Senna fino ai mesi estivi, in seguito, precisamente dal Gran Premio di Francia, diviene la macchina di rincalzo fino al termine della stagione. Ciò non toglie che Elio sia costretto ad adoperarla nella corsa austriaca.

La Lotus 97T/3 è assegnata sempre all’italiano, mentre la Lotus 97T/4 è in pista nel circuito cittadino della Costa Azzurra, durante le prove libere, con alla guida Elio De Angelis. Vettura d’emergenza in Belgio, in Canada e a Detroit, scala le preferenze nei gusti del brasiliano Senna, divenendo la Lotus titolare di questi a partire dalla corsa al Paul Ricard.

Testo di eliodeangelis11.wordpress.com

"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"