1979


GP ARGENTINA 1979 — “Giù i «baroni»! – Mondiale F.1 davvero nuovo”— BUENOS AIRES – A Laffite e Reutemann il dieci in pagella, meritato. Però, prima ancora di parlarvi degli altri maggiori ci preme dirvi di un nostro, di Elio De Angelis.

Con una freddezza da veterano, con guida pulita ed attenta, con anche una disponibilità a recepire consigli e idee serie, De Angelis si è presentato a questo esordio alla Formula 1 nella maniera migliore. Non parla molto e quando lo fa denota idee precise e pacate, senza entusiasmi eccessivi e senza nemmeno complessi inutili. Il tutto si è tradotto in una buonissima prova nelle qualificazioni ed in una condotta di gara di perfetta regolarità. Esser settimo, dopo le disavventure che sono toccate anche a lui come a quasi tutti, è un avvenimento rilevantissimo. Però egli ha saputo, anche a gara finita, contenere la sua gioia ed anche le recriminazioni. Un senso di soddisfazione ma anche un senso delle proporzioni equilibratissimo, che gli auguriamo di conservare intatto, senza farsi fuorviare dai tanti elogi che adesso gli piovono addosso. Ci sembra, da quel che abbiamo capito di lui, che saprà tenere le idee chiare, e vedrete che ciò gli gioverà parecchio.

Intanto De Angelis è l’uomo da indicare come forse il migliore di questa corsa, perché la sua macchina non era di sicuro all’altezza delle altre (pur essendo buona) e lui ne ha tratto il meglio. Di Franco Lini, da Autosprint n.4/1979 p.20


GP ARGENTINA 1979 — “I giornali argentini esaltano più Lole che Laffite. Fangio aveva previsto il mucchio in prima curva” (nota del sito: l’articolo verte sul tenore degli articoli pubblicati dalla stampa quotidiana e periodica argentina in merito alla corsa domenicale): (…) Molti elogi si è preso invece DE ANGELIS il cui padre circa un mese prima era stato protagonista di uno «smarrimento» a quindici miglia dalla costa mentre correva una gara motonautica di off-shore per il mondiale con la imbarcazione «Alitalia tre». Il figlio non è stato da meno del padre che ha avuto fiducia negli uomini e nella sua barca. Elio ha condotto una gara sicura e onesta sotto tutti i profili non intracialndo quelli che correvano più forte e mantenendo un ritmo uguale. Se non avesse avuto davanti quel mastino che si chiama FITTIPALDI forse avrebbe potuto portarsi a Roma nella sua prima gara di F.1 un punticino del mondiale. Di Augusto C. Bonzi, da Autosprint n.5/20 p.20


GP BRASILE 1979 — “Profondo blu” (…) Abbiamo avuto una buona corsa da parte di De Angelis, a darci motivo di interesse. Aveva una macchina tutta storta. Dopo il «busso» di venerdì, ed è stato bravo a finire. Il suo compagno Lammers ha fatto il possibile, per lui, ed è arrivato in fondo. È già parecchio. (…) Di Franco Lini da Autosprint n.6/1979 p.23


GP BRASILE 1979 — A chi voleva fotografare, DE ANGELIS, il pilota romano si schermiva e pregava di non farlo perché sulla tuta non aveva ancora tutte le decals delle ditte che lo sponsorizzano, ma solo quella della Guida Monaci. Da Autosprint n.7/1979 p.20


GP BRASILE 1979 “Grande Prêmio do Brasil” (…) Elio De Angelis è stato ancora una volta il più veloce del duo Shadow, appena ha scelto un gomme da qualifica, per una percorrenza medio-veloce, nell’ultima sessione. “Ho abbassato in un batter d’occhio il mio miglior tempo, a dispetto della pista, più lenta”. Da Autocourse 1979 p.68

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP SUDAFRICA 1979 — “SCHECKTER ha atteso troppo” (…) C’era un attimo di emozione al 16. giro nella curva Crowthorne quando De Angelis cercava di superare Stuck in staccata. Arrivava molto, troppo veloce e con le ruote sempre sulla linea esterna ancora umida, bloccava i freni ed è andato dritto fuori pista e dentro le reti, proprio nel punto in cui era già uscito di pista durante le prove. Ne usciva senza ferite, mentre un pesante palo delle reti volava sopra le teste di un gruppo di fotografi, atterrando nelle reti ad alcuni metri di distanza. (…) Di Jeff Hutchinson da Autosprint n.10/1979 pp.34-35

Lo stesso episodio è testimoniato dall’annuario Autocourse, anno 1979, nel resoconto dedicato al gran premio. Qui, si aggiunge che il palo atterrò, per la precisione, a venti iarde di distanza dalla sede originaria.


GP SUDAFRICA 1979 — “La battaglia degli sponsor. Anche Tyrrell e Lotus contro De Angelis” DE ANGELIS ha (per ora) come sponsor la Guida Monaci. Il suo amico e manager Jaime, sempre elegante in giacca bleu qualunque sia la temperatura, anche a +40° ha forse trovato un altro sponsor in Italia nella CIGA, la compagnia dei grandi alberghi che già sponsorizza il padre di Elio nelle gare di offshore. Qui in Sudafrica Jaime è andato alla disperata ricerca di sponsor locali ma non è riuscito a trovare nulla. In molti gli hanno risposto che se ci fosse stato Ian Scheckter si sarebbe fatto qualcosa, ma con l’italiano nulla. Jaime è rimasto molto sorpreso quando in alcune grosse ditte era stato preceduto da altri due team che avevano egualmente avuto una risposta negativa, Tyrrell che chiedeva 50.000 sterline (80 milioni) e la Lotus … che ha ancora un piccolo spazio nelle fiancata a lato della Essex. Le tante scritte sulla Lotus campione del mondo hanno fatto circolare la battuta che la macchina di Chapman fosse la «peripatetica della F.1», e visto il grande numero di sponsor non gli si può dare torto. Di Giancarlo Cevenini da Autosprint n.10/1979 p.37

La notizia è da leggere tenendo a mente quest’altra, correlata, per comprendere il ‘risentimento’ dei potenziali patrocinatori di De Angelis in terra africana:

GP SUDAFRICA 1979 — IAN SCHECKTER il fratello di Jody, era alla disperata ricerca di una vettura di F.1 per il GP locale e aveva a disposizione anche una notevola somma. Esattamente Ian ha offerto alla Shadow ben 65.000 dollari (oltre 50 milioni) per la corsa, ma quelli della Shadow si sono «accontentati» di 35.000 (28 milioni) di De Angelis perché l’italiano dava più garanzie dopo le due belle prime corse della stagione, e il risultato delle prove ha dato ragione a Nichols. Da Autosprint n.11/1979 p.19


GP SUDAFRICA 1979 — Per sicurezza DE ANGELIS ha cambiato il motore della sua Shadow per le prove ufficiali visto che era sul punto di rompersi avendo già percorso 600 miglia, quasi 1000 chilometri. Di Giancarlo Cevenini da Autosprint n.10/1979 p.37


GP SUDAFRICA 1979 — Dalla rubrica “Watson dall’abitacolo” (…) Quando volevo fermarmi per cambiare le gomme mi sono trovato di fronte De Angelis, che stava andando in retromarcia verso di me nell’ingresso dei box. Aveva mancato l’ingresso nella furia e stava retrocedendo per provarci di nuovo. Mi sono fermato e il motore si è arrestato e ho dovuto retrocedere sulla pista senza motore per alcuni metri prima di poter entrare nei box. (…) Di John Watson da Autosprint n.11/1979 p.17


GP SUDAFRICA 1979 — “CHI È Big Righ Foot?” TREVOR HARRIS, il disegnatore della Shadow, è un tecnico molto simpatico. Ha battezzato Elio De Angelis «Capitan ARMCO», per le sue frequenti «toccate» contro le protezioni dei circuiti. Dopo il bel tempo in prova Harris si è ricreduto, et voilà un nuovo soprannome per Elio: questa volta scritto di suo pugno sulle gomme semisoffici da tempo date dalla Goodyear. «Big Right Foot» (grosso piede destro) è il nuovo nomignolo. Da Autosprint n.11/1979 p.19


GP SUDAFRICA 1979 — Per la terza volta in tre corse DE ANGELIS è stato il migliore di quelli che montavano gomme dure. Per «premiarlo» a Kyalami la Goodyear gli ha fatto avere delle gomme semimorbide con le quali nell’ultima sessione di prove ha fatto il magnifico tempo che tutti sappiamo. Purtroppo in gara, dopo essere partito magnificamente nel primo via, dove aveva sorpassato tanti più titolati piloti di lui, si è toccato alla Clubhouse con Reutemann senza che succedesse nulla. Reutemann, quando ha visto che l’italiano con la nera Shadow lo stava per sorpassare, lo ha chiuso. Non è successo nulla e dopo tre minuti la corsa è stata sospesa. Nella seconda partenza, causa un difettoso funzionamento dei freni la corsa del bravo De Angelis è finita presto nelle reti della Crowthorne. Da Autosprint n.11/1979 p.19

GP SUDAFRICA 1979 — Durante le prove la GOODYEAR ha dato a tutti i piloti le gomme della mescola 28 anteriore e 39 posteriore (…) Le gomme soffici per De Angelis erano della misura più piccola con le sigle 28 anteriore e 35 posteriore. Diverse le soluzioni, se fosse stato bel tempo, che aveva preparato la Goodyear con le 29 e le 30 anteriori e le 37 posteriori (…). Da Autosprint n.11/1979 p.19


GP SUDAFRICA 1979 — La SHADOW ha acquistato in America i cerchi per le sue macchine che però non si adattano perfettamente e bisogna fare dei fori nuovi per montarli sulla vettura. Da Autosprint n.11/1979 p.19


GP SUDAFRICA 1979 — I soliti ignoti hanno vuotato la valigetta 24 ore di DE ANGELIS nella camera del Kyalami, rubandogli 600.000 lire in contanti e le carte di credito. C’è il dubbio che l’ignoto ladro sia uno del «circo» perché questi furti nelle valigette capitano troppo spesso e mai l’ignoto ruba oggetti tipo i cronometri o altro, che possano essere facilmente identificati dagli interessati. Anche l’ing. Forghieri, che aveva dimenticato per un attimo aperta la sua valigetta nei box di Kyalami, si è visto sparire un orologio da polso e alcuni souvenir. Da Autosprint n.11/1979 p.20


GP STATI UNITI OVEST 1979 “De Angelis: Two Years with Shadow” Le prime, poche, gare in Formula Uno di Elio de Angelis, il tempetuoso ma talentuoso ventunenne italiano nella Shadow, hanno talmente impressionato Don Nichols, tanto da mettere sotto contratto il giovane per due stagioni. Così, sembra che Danny Ongais, l’hawaiano, non guiderà affatto per la scuderia. Era stato ingaggiato provvisoriamente per prendere parte a otto gare. “Avrei firmato per dieci anni.” ha detto Elio “È la mia unica occasione di disputare una stagione completa, e ho bisogno di accumulare esperienza quest’anno”. Da Grand Prix international n.4/1979 p.5

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP STATI UNITI OVEST 1979 “Cockpits” “È vero, sono andato fuori di nuovo, ma dovete comprendere che sto guidando un telaio ricostruito che gira da una parte più volentieri che dall’altra. Comunque, stavo tentando di fare segnare un buon tempo. Dovevo cercare di cavare il meglio possibile dal mezzo perché la macchina difetta in competitività. Ecco spiegato il motivo dell’incidente. Poi, a prescindere da questo episodio mi sono qualificato fra vetture migliori della mia. Devo spingere e rischiare”. Da Grand Prix international n.4/1979 p.53

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP STATI UNITI OVEST 1979 “Long-Gilles” (…) L’altro è stato Elio De Angelis, al volante di una Shadow molto «ballerina» che ha fatto anche lui una corsa molto positiva, giungendo alla fine con un posto in classifica che era sicuramente insperato ma che comunqe non è stato regalato dalla buona sorte. De Angelis ha guidato non soltanto bene e con attenzione, ma ha anche dato prova di molta correttezza, «obbedendo» anche a segnali che gli venivano da fuori campo, cioè non dai commissari che non sempre hanno agito in maniera logica.

Ed anche per questa dimostrazione di intelligente attenzione dobbiamo dire che De Angelis è stato da annotare sul quadernetto dei bravi. (…). Di Franco Lini da Autosprint n.15/1979 pp.32-33


GP STATI UNITI OVEST 1979 ELIO DE ANGELIS è stato autore di una gara molto bella. Partito 21.esimo è arrivato settimo. È arrabbiato quando la bandiera a scacchi gli viene sventolata davanti; sperava di fare almeno un punto, dice: «Mi si è piegato un baffo in partenza e non so con chi mi sono toccato. È stato il guaio maggiore che la macchina ha avuto. È un circuito difficile e poi sorpassare certa gente come Mass è veramente impossibile … » Da Autosprint n.16/1979 p.36


GP STATI UNITI OVEST 1979 “Gli alibi di Carlos per la «pole» di Villeneuve” (nota del presente sito: le parole riportate si riferiscono all’esito delle prove ufficiali) LONG BEACH — (…) De Angelis: «Si è rotto un semiasse dopo pochi minuti e non ho potuto fare il resto delle prove con le gomem da tempi come si era programmato. Il tempo di 1.21”961 l’ho ottenuto con le gomme dure, se pigliamo come esempio il mio compagno Lammers,che ha levato un secondo con le gomme da tempo, basta fare una sottrazione per vedere che cosa avrei potuto fare se non si fosse rotto il portamozzo». (…) Da Autosprint n.16/1979 p. 40


GP STATI UNITI OVEST 1979 Nella prima sessione di prove De Angelis ha potuto girare poco perché il suo motore un po’ vecchiotto perdeva olio (…) Da Autosprint n.19/1979 p.41


GP STATI UNITI OVEST 1979 — I nuovi caschi della Simpson stanno ottenendo un buon successo in F.1. Hanno la particolarità di far respirare il pilota attraverso dei filtri che, in caso di fuoco, impediscono che vengano respirati gas nocivi o aria ardente. Li hanno già adottati Hunt, Fittipaldi, li hanno chiesti Villeneuve e Jones, mentre anche Rebaque ne ha acquistato uno. Da Autosprint n.19/1979 p.41


GP SPAGNA 1979 — ELIO DE ANGELIS anche lui costretto al ritiro per la rottura del motore, ci ha descritto così il testacoda di cui è stato protagonista: «Sono stato stretto da Tambay, ero all’interno e lui mi ha stretto. Succede, nelle corse». Da Autosprint n.18/1979 p.31


GP SPAGNA 1979 “Cockpits” (…) Elio ha perso gran parte della prima sessione qualificatoria per via una perdita d’olio. “Non conosco il circuito e per colpa di un problema sciocco mi ritrovo nella posizione di non poterlo imparare” (…) A venti minuti dalla fine delle qualificazioni (ndr si intende del venerdì), Elio si trovava, senza ombra di dubbio, nella posizione di pilota più veloce fra gli assistiti dalla Goodyear, ma appartenenti a quelle squadre, secondo la Casa, di rincalzo. Proprio allora, Hans Stuck lo superava, scalzandolo dal privilegio di poter usare le gomme da qualifica la giornata successiva (…) “Abbiamo fatto degli aggiustamenti” ha detto Elio “e ho girato in 1’17”8 con gomme da gara, mentre Stuck è riuscito a realizzare 1’17”5 con gli pneumatici da qualifica. È proprio un gran peccato non averli avuti”. Da Grand Prix international n.5/1979 p. 51

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP MONACO 1979 — “LE ULTIME PROVE. Il regalo a JABOUILLE” GIALLO alla fine delle prove. Il tempo che avevano dato a JABOUILLE i cronometristi francesi non lo aveva preso nessuno. Jabouille, secondo gli ufficiali, era stato accreditato di 1’28”68, se il tempo non fosse stato vero sarebbe entrato in ultima fila De Angelis, che aveva un tempo di due centesimi superiore. La Shadow per Jabouille aveva 1’28”82, l’Arrows 1’28”85, e la Ligier 1’28”90, quindi sarebbe toccato a DE ANGELIS partire. Invece i cronometristi ufficiali hanno fatto vedere una banda dove il tempo di Jabouille c’era veramente, ma nessuno — al di fuori di loro — lo aveva preso, e così l’italiano non è potuto partire. Comunque, la Renault non ci ha fatto una bella figura lo stesso: è partita con 2 macchine agli ultimi 2 posti. Da Autosprint n.22/1979 p.51


GP MONACO 1979 — “Cockpits” Questi (Elio de Angelis) si dimostrava veloce su gomme a mescola dura il primo giorno e si riteneva soddisfatto del diciottesimo miglior tempo, riconoscendo di potere fare meglio. Vinceva una serie di gomme da qualifica ma non sapeva avvantaggiarsene: “Dovevo prendere confidenza con qualcosa di nuovo per me, con gli pneumatici da qualifica bisogna frenare tardi, e si gira con maggiore velocità. Per scoprire questi nuovi limiti, devi fare tanta pratica, ma si consumano in soli tre giri”. Da Grand Prix international n.7/1979 p.59

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP MONACO 1979 — “Grand Prix de Monaco” (…) Dopo la brillante prestazione a Zolder, molti erano ansiosi di vedere Alan Jones fra i più veloci nelle qualifiche monegasche, tuttavia l’australiano ha perso quasi del tutto l’intera giornata delle sessioni qualificatorie del giovedì, quando la Williams è andata fuori pista a Portier, la curva a destra prima del tunnel. “Non ho ben chiaro cosa sia successo,” ci dice “la vettura non sembrava proprio a posto all’uscita dal tornantino e subito dopo la piega a destra ho avuto l’impressione che mi sfuggisse dalle mani. Tra l’altro, non stavo neanche andando troppo velocemente”. Non c’erano muletti pronti per Jones a quel punto delle prove, così ha dovuto mettere l’anima in pace e fare lo spettatore. (…) Tutto è andato bene, e si è qualificato nono (il sabato), l’unico appunto lo fa contro Elio De Angelis: “Non l’ho capito. Stava fuori a fare un giro veloce alternandolo a uno lento. Dopo le prove, ho preteso delle delucidazioni e mi ha risposto che era costretto a farlo perché aveva soltanto un treno di gomme da qualifica, e voleva preservarle il più possibile. Tutto bene, comprendo il suo problema, ma quando ti metti a girare lento non devi essere d’intralcio agli altri, in mezzo alla traiettoria ideale. Mi spiego meglio, entrava nella galleria e rallentava! Io stavo accorrendo a una percorrenza normale e ho fatto in tempo a schivarlo. Non solo sono stato accorto, ma ho comunque impattato contro la sua posteriore con la mia gomma davanti, e penso di avere intaccato qualcosa. Non so quale sia il problema di quel ragazzo …” (…). Da Autocourse 1979 p.118

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


GP AUSTRIA 1979 — “Cockpits” (…) De Angelis è uscito di pista il venerdì, danneggiando la sospensione posteriore (…) “Sono stato incapace nel controllare la vettura con tutta quella pioggia che si alzava” ha spiegato.(…) Da Grand Prix international n.11/1979 p.60

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


DICEMBRE 1979 — “Shadow’s court action” (…) La Shadow Cars Ltd ha promosso un’azione dinanzi all’Alta Corte di Giustizia allo scopo di diffidare Elio De Angelis dall’inadempiere alle clausole contrattuali che lo legano alla squadra, in maniera tale da porsi a disposizione della Lotus per il 1980 o il 1981. È ragionevole pensare che il caso verrà discusso martedì undici dicembre del corrente anno, o poco più in là. Martedì scorso, nell’udienza preliminare dinanzi al giudice Browne-Wilkinson, la parte convenuta ha presentato queste memorie: “Il qui presente convenuto, De Angelis, si impegna, da qui all’undici dicembre, a non stipulare accordi di qualsivoglia specie con la società Team Lotus Ltd, anch’essa fatta oggetto di citazione, o con qualsiasi altra scuderia motoristica, a eccezione di quella ricorrente in queste sedi, la quale chiede sia riconosciutole il diritto di pretendere l’esatto adempimento del contratto nel 1980 e nel 1981. La parte convenuta, Team Lotus Ltd, si impegna, da qui all’undici dicembre, a non stipulare accordi di qualsivoglia specie con De Angelis, parimenti soggetto passivo, in ordine al pretendere dal medesimo prestazioni lavorative attinenti a qualsiasi evento da disputarsi nel 1980 e nel 1981.” da Autosport Vol.77 N.10 del 1979 pag.7

(traduzione a cura di eliodeangelis11.wordpress.com)


"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"