Lotus 94T

Il qui presente testo è parziale, in attesa di completamento.

Di tale modello sono messi insieme tre telai. I primi due divengono disponibili quasi contemporaneamente, come spiegato poco più sotto, il terzo dopo il gran premio austriaco. La prima delle Lotus 94T viene costruita nel giro di cinque settimane, sebbene debba riconoscersi che sia una diretta evoluzione della Lotus 91. Stesso discorso valga per la Lotus 94T/2. Il lavoro è diretto e supervisionato dal nuovo capo progettista Gérard Ducarouge. Il quarantunenne parigino, appena liberatosi dall’Alfa Romeo, è annunciato ufficialmente dal Team Lotus il ventisette maggio del millenovecentoottantatré, e assume i pieni poteri a partire dal primo giugno.

Segnatamente, la Lotus 94T/1 di Elio De Angelis deriva dalla Lotus 91/8; all’incontro, la Lotus 94T/2 di Nigel Mansell è assemblata adoperando la struttura della Lotus 91/7; infine, la Lotus 94T/3 è un telaio che compare la prima volta a Zandvoort, allestito nell’arco temporale di tre settimane, dovendo fare fronte alla fiacchezza nella prosecuzione dei lavori commissionati ai vari fornitori, lentezza dovuta alle ferie estive.

Il primo collaudo a Hethel avviene domenica 10 luglio 1983, al mattino, qualche giorno prima dell’inizio delle prove libere del Gran premio della Gran Bretagna di quell’anno. La vettura di Ducarouge viene presentata nella consueta “Festa natalizia” del Team Lotus, un appuntamento divenuto consuetudine nel corso degli anni, ma quell’anno occorso nel mese estivo di luglio, posticipato rispetto alla data naturale a causa della improvvisa dipartita di Chapman nel dicembre precedente. La festicciola privata si tiene sabato a Norwich, nella residenza di Warr e consorte. Verso mezzanotte, la 94T/1 è smontata e spedita a Hethel, dove, in mattinata, Elio ha modo di accendere il motore e macinare i primi chilometri. Qualche lieve modifica fa saltare la tabella di marcia: programmato un collaudo a Donington per il lunedì, viene rimandato al giorno seguente. Così facendo, martedì si possono portare entrambe le 94T, in quanto il secondo telaio ancora deve essere rifinito. Nel Bedfordshire, Elio ha ottime prime sensazioni, corroborate dal fatto che, qualche giorno dopo, farà quasi segnare la pole position nel gran premio casalingo, andando in testa tanto il giovedì che il venerdì. Qualche piccolo intoppo, poi ingigantitosi, trova opportunità di sorgere lo stesso, perché durante questi primissimi collaudi, entrambe le macchine sono fermate da anomalie al sistema di carburazione.

Perciò, ci si incammina in serata verso Silverstone con questo punto interrogativo. Giunti a Silverstone il mercoledì mattina, in vista del gran premio, la prima cosa è risolvere questo problema e, a questo scopo, tutta la mattinata viene impiegata per aggiustare il telaio di Elio, mentre le attenzioni dell’intero pomeriggio sono dedicate al mezzo di Nigel. Ora, la prima vettura sembra risanata, ma quella dell’inglese continua ad accusare problemi. Al termine delle prime prove ufficiali, quelle del giovedì, è fatta una comparazione, facendo lavorare il motore di Nigel con il sistema elettrico di Elio, così da potere circoscrivere le indagini all’impianto elettrico. I fastidi per l’inglese continuano fino all’inizio della gara, giacché non riesce a compiere neanche un giro il giovedì mattina (prove non cronometrate), e lo stesso dicasi per il giovedì pomeriggio (qualifiche) e tanto il venerdì mattina (ancora prove libere) quanto il venerdì pomeriggio (ultima sessione valevole a determinare le posizioni in griglia). Deve ricorrere alla sua 93T/2. Anzi, durante la notte fra giovedì e venerdì, questa 93T viene smontata e l’impianto elettrico di essa montato sulla 94T destinatagli. Mansell dà il via libera ed Elio presta il consenso a lasciare andare molti dei componenti della propria squadra di meccanici con lo scopo di aiutare negli accertamenti. Il venerdì mattina, però, il problema si ripresenta. Non potendo usare più la propria 93T, nell’eventualità che le indagini sulla 94T/2 si prolunghino, Mansell chiede in prestito quella di Elio. Frattanto, come nelle previsioni del pilota, per tutta la giornata due squadra di meccanici ancora dibattono sul da farsi. Venerdì sera – la gara è in programma il sabato –, Steve Hallam chiede aiuto a Colin Day, ricercatore dell’Istituto tecnologico di Cranfield, dalle parti di Bredford. Sono vagliate ancora più accuratamente le parti incriminate e i due giungono alla conclusione che si tratti di un problema di cablaggio. L’unica possibilità di scampo è affidarsi a dei piccoli ma affidabili fornitori del Norfolk, Tony James e Chris Goodwin, i quali con una corsa contro il tempo, si mettono in opera per soddisfare la commissione in tempo per il warm-up del sabato mattina.

Concentrandosi sui telai assegnati a Elio De Angelis, si può dire che l’italiano non guidi mai la Lotus 94T/2, la cui storia agonistica curiosamente termina in occasione del Gran Premio del Brasile 1984: presente a Rio de Janeiro fin dai collaudi collettivi di gennaio, rimane nel paese sudamericano in qualità di vettura da esposizione a uso e consumo della Souza Cruz, smerciante i prodotti della JPS in terra verdeoro, per poi essere a disposizione di De Angelis e Mansell nelle veci di seconda vettura di riserva assieme alla 95T/1. Il primo telaio è sempre a sua disposizione, anche se in qualche occasione, in Olanda e in Sud Africa, non reputa conveniente competervi, dando preferenza alla vettura più nuova. Inoltre, in Italia, lascia sia il compagno di squadra a salirvi, rinunciando all’eventualità di fruirne in un secondo momento.

La Lotus 94T/3 è utilizzata da De Angelis in Olanda per tutto il fine settimana di gara. La decisione è assunta dopo che il romano, nelle libere del venerdì mattina, è andato incontro a ostacoli sormontabili con il motore montato sul suo abituale telaio. L’ottimo tempo del pomeriggio, fatto segnare con un alettone posteriore definito “affettatrice a quattro lame”, non è replicato il sabato per via del montaggio blando di un cerchione. Destinata all’italiano anche per Monza, in Lombardia la macchina si ritrova a essere portata in gara da Mansell. Ancora nelle mani di Elio a Brands Hatch per il Gran Premio d’Europa, è, stavolta, confinata al ruolo di vettura di riserva, venendo tuttavia, incidentata durante le prove. A Kyalami, nell’evento di chiusura del campionato, è fatta gareggiare da De Angelis.

Testo © eliodeangelis11.wordpress.com

"He drove racing cars with the same natural fluidity, feel and precision as he played classical music on the piano …"