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Franco Bonaventura — “Un quinto posto che vale di più” – GP Spagna 1981 – Rombo n.10/1981

La breve intervista fu raccolta al termine del Gran premio di Spagna 1981, disputatosi a Jarama e divenuto famoso per il “trenino” di vetture che Gilles Villeneuve si portò dietro a lungo fino all’arrivo. Per Elio de Angelis fu la prima gara in Lotus con i colori della John Player’s, essendo stati limitati gli spazi a fruizione della Essex sulla livrea. Le dichiarazioni del pilota romano devono essere contestualizzate, in quanto, dopo il gran premio belga, Nigel Mansell stava rivendicando maggiore considerazione agli occhi della squadra ed era appena nata una rivalità fra i due. Il confronto fra i due per la primazia si sustanziava in dichiarazioni a mezzo stampa volte a intimorire l’avversario. In più, l’italiano era psicologicamente provato per la vicenda della Lotus 88, che stava toccando marginalmente il britannico.

Gli italiani sono arrivati al traguardo con un solo rappresentante, Elio de Angelis. «All’inizio per non farmi coinvolgere nel caos della partenza ho preferito perdere qualche posizione, infatti sono passato al quattordicesimo posto. Poi ho visto che la mia macchina andava bene ed ho cominciato una rimonta che ha dell’inverosimile. La macchina andava veramente molto bene e nel finale, quando mi sono trovato a pochi passi dai primi, non ho potuto chiedere di più al mezzo per il fatto che avevo dovuto sollecitare ogni parte per rimontare gli altri. Per me, questo quinto posto vale molto di più di quando sono arrivato secondo o terzo. È un quinto posto che ha richiesto tutta la mia abilità di guida e di concentrazione. In altre occasioni avrei potuto affermare che vale quasi quanto una vittoria. È segno che anche Chapman ha cominciato a fare vetture che possono competere per la vittoria finale. Staremo a vedere adesso cosa succederà a Silverstone con la Lotus88/B, chissà che non sia possibile riservare qualche bella sorpresa per gli sportivi italiani».


FRANCO BONAVENTURA, “Un quinto posto che vale di più”, «Rombo», Anno I, 1981, 10, p.11

“Nigel Saves a Life!” — Grand Prix International n.29/1981

Nell’articolo, a firma di Pino Allievi, pubblicato su Autosport “Intervista – Elio de Angelis – Pino Allievi intervista la giovane riservata stella del Team Lotus”, la cui traduzione in italiano è stata riproposta in questo sito, vi è un passaggio in cui Elio de Angelis riporta alla memoria un episodio avvenuto all’inizio del 1981, il quale ha per protagonisti lui, Mansell e Peter Collins. Una fonte dell’epoca, la rivista Grand Prix International, riporta l’episodio attraverso una breve intervista a Nigel Mansell. Qui è offerta una traduzione in lingua italiana dell’originario testo, in inglese, riportato all’inizio.

Although the Hotel Inter-Continental in Rio de Janeiro has two excellent swimming pools, the surf on the nearby Gavéa beach proved to be too great a temptation for Lotus drivers Elio de Angelis and Nigel Mansell to resist. Together with their team manager Peter Collins, they decided on the Tuesday before Brazilian GP to take a swim in the Atlantic.

The three were lucky to survive the experience. No sooner had Collins stepped into the water than he was caught by the undertow and carried out 100 yards to sea. With ten foot waves breaking around him and over him, the Australian was very quickly in serious trouble. Without thought for himself, Lotus driver Nigel Mansell immediately went to the rescue. “Fortunately I am a reasonaby good swimmer,” said the 26 year-old Birmingham driver “but the conditions were very bad. Peter wasn’t strong enough to swim properly and we were being sucked under the surface by the currents. All I could do was to try and grab him and keep shouting to him not to give up”.

Before very long, de Angelis was also on the scene. “Unfortunately he just didn’t have the strenght to help,” said Nigel “and he had to get back to the beach”. Somehow, without any help, Mansell succeeded in getting a semi-conscious team manager back to dry land, where help was available to revive him.

But where was Elio? “He was still in the water,” said Mansell, who had to be restrained from going back. It was only with help from a hotel lifeguard that the Italian was eventually brought from the huge waves. For the remainder of the week, Team Lotus personnel understandably restricted their swimming to the hotel pool. “Nothing would persuade me ever to go back into the sea.” admitted Nigel as he relaxed with his wife Rosanne. “Someone told me after our escapade that as many as eight peopple a week are drowned on that bloody beach!


Nonostante l’Hotel Inter-Continental di Rio de Janeiro sia dotato di due eccelse piscine, fare del buon surf nella limitrofa spiaggia ‘Gavéa’ si è rivelata una tentazione troppo solleticante cui opporre resistenza per i piloti del Team Lotus, Elio de Angelis e Nigel Mansell. Assieme al loro direttore di squadra Peter Collins, hanno deciso di recarvisi il martedì precedente al gran premio, impegnandosi a rilassarsi con una nuotata nell’oceano Atlantico.

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“De Angelis Succeeds with a Heavyweight” – Grand Prix International, n.30/1981

I must be half a second quicker around the tighter corners.

L’articolo, comprendente una breve intervista, è relativo alle vicende del Gran premio d’Argentina 1981. Vi è in esso un passaggio in cui si trova scritto che la Lotus fosse rimasta priva di Chapman durante il fine settimana di gara: aggiungiamo a completamento dell’articolo, per contestualizzarlo, che il sabato precedente alla gara, Colin aveva lasciato Buenos Aires, accompagnato dalla moglie e da Peter Wright. In quelle settimane, si stava consumando una battaglia legale a colpi di comunicati stampa fra la Essex Motorsport (ndr il Team Lotus) e la FISA. Si riporta il testo originale in lingua inglese, cui segue una traduzione in lingua italiana a cura del presente sito.

Generally speaking drivers and designers alike are happier when their cars are right down on the weight limit. The slightest excess weight is trimmed off any car so that the engine has less to push around the circuit. But there are some cars on some circuites that behave better when set up for the race with full fuel tanks than they do when going for a sprint lap in practice with almost empty tanks. Elio de Angelis discovered that the Lotus 81 was happier this way at Rio.

Elio’s weekend up to Sunday morning had been thoroughly depressing. The 88 hadn’t been very competitive, and then it had been forbidden to run yet again, so Elio once again had to climb into his 81. He didn’t do badly during practice and found himself tenth on the grid. But Elio didn’t really think that this was sufficient to do well in the race, and he wasn’t too hopeful. Without their team patron, the Lotus team seemed rather lost.

Perhaps it was desperation or frustration, but the young Roman driver had one of the best races of his Grand Prix career. But it was neither desperation or frustration that pushed him throughout the race. It was something more solid. During the warm-up he’d run his Lotus 81 with full tanks and on race settings, and had found himself third fastest. Clearly he could do well in the race.

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Mike Doodson — “Face to Face. Elio de Angelis” — Grand Prix International – Special Issue 1981

L’intervista, a cura di Mike Doodson, è stata pubblicata in un numero speciale del defunto mensile “Grand Prix International”. La chiaccherata, risalente al periodo di pausa fra la stagione 1980 e la stagione 1981, si snoda attraverso varie tematiche tra cui la responsabilità di guidare il Team Lotus a una così giovane età, la Lotus 88, il rapporto con Mario Andretti, il legame con la Ferrari e la questione della sicurezza in pista. Non da ultimo, viene riservato spazio anche al Gran premio del Brasile 1980, il quale, in futuro, sarà oggetto di un apposito articolo separato. Il testo in lingua inglese è copiato con i caratteri e le spaziature presenti nell’originale. Segue una traduzione, a cura del presente sito, in lingua italiana ma per paragrafi.

AT 22 YEARS OLD, YOU ARE EVEN YOUNGER THAN SOME PAST CHAMPIONS LIKE EMERSON FITTIPALDI, NIKI LAUDA AND JODY SCHECKTER WERE WHEN THEY HAD THE OPPORTUNITY OF LEADING TOP GRAND PRIX TEAMS. HOW DOES IT FEEL TO BECOME THE LEADER OF TEAM LOTUS AT SUCH A YOUTHFUL AGE?

Obviously, it is a great opportunity for me to be given the leadership of my team. Yes, I still feel young, although I think I have enough experience to do the job.  At the same time, I will miss having Mario Andretti to help me, first of all as friend and secondly as a great driver.  I learned so much from him, not so much from the point of view of driving as in the important tricks of the trade which he showed me.  I certainly feel old enough to lead the team.  Being as young as I am can have its handicaps, though: I won’t feel free to do some of the crazy things which young guys of my age are sometimes inclined to do.  I know that things are a bit different when you are a team leader…. you carry a big responsibility which must be respected.

A VENTIDUE ANNI, SEI ANCHE PIÙ GIOVANE DI ALCUNI CAMPIONI DEL PASSATO COME EMERSON FITTIPALDI, NIKI LAUDA E JODY SCHECKTER QUANDO COSTORO HANNO AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI ESSERE LA PRIMA GUIDA DI UNA SCUDERIA DI PRIMO LIVELLO. COME TI SENTI AD AFFRONTARE QUESTA SFIDA, ESSERE IL PILOTA DI RIFERIMENTO DEL TEAM LOTUS, COSÌ PRECOCEMENTE?

Sicuramente, è una grande opportunità per me essere insignito di tale onore. Sì, mi sento ancora giovane, quantunque io pensi di avere una certa esperienza in questa professione. Allo stesso tempo, mi mancherà non avere più Mario Andretti al mio fianco ad aiutarmi, primariamente in quanto è un amico, poi per la sua abilità da pilota. Ho imparato così tanto da lui, non tanto dal punto di pista del pilotaggio, quanto per i consigli che mi ha dato per affrontare questo mestiere. Mi reputo, di certo, abbastanza navigato per guidare la squadra. Essere giovani come lo sono io, può avere delle controindicazioni: non avrò più la libertà di prendermi dei rischi che le persone della mia età, talvolta, sono inclini a fronteggiare. Ho la consapevolezza che la situazione è ben differente quando ti viene data la possibilità di capeggiare la scuderia … ti addossi una responsabilità non da poco, la quale va onorata.

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“De Angelis piace alla Brabham” – Autosprint n.19/1981 –

Ecco cosa bolle nella ‘pentola’ del mercato piloti.

De Angelis piace alla Brabham

IMOLA – La crisi finanziaria e tecnica della Lotus ripropone sul mercato piloti della F.1., Elio de Angelis. Il romano potrebbe infatti trovarsi appiedato da un momento all’altro.
De Angelis, in questi giorni, è in trattative per passare alla Brabham al posto di Rebaque. Si cerca uno sponsor (non difficile da reperire) che copra, almeno in parte, la cifra che viene a mancare a Ecclestone per Rebaque che se ne va. A coprire in parte questa spesa potrebbe intervenire la Parmalat che vede di buon occhio un pilota italiano nel team sponsorizzato.
De Angelis ha già avuto dei contratti preliminari con importanti personaggi del team: ha cercato invano il pilota in questa settimana di Imola per avere da lui più precise indicazioni sulla sua situazione in Lotus. Chapman, a riguardo, ha precisato: – “La Lotus ha disertato Imola per ragioni di ‘forza maggiore’. Infatti l’88 è stata squalificata e avevo già messo in disarmo le 81. Sarò al via a Zolder …”
La realtà è invece diversa. Le 81 sono ancora a Norfolk. Però Chapman non ha il denaro sufficiente per iniziare a costruire la nuova 86, che utilizza la scocca della 88 (senza il secondo telaio ovviamente). Le dichiarazioni di Mazet da Montecarlo di aver già pagato l’80 per cento della sponsorizzazione a Chapman è vera, solo che Mazet si è dimenticato di dire che Thieme pagava a rate di tre mesi in tre mesi e aveva versato l’80 per cento del pattuito dei primi tre mesi. Quindi deve dare ancora il 20 per cento fino a fine Marzo, poi l’altra rata …
La trattativa con De Angelis alla Brabham andrà avanti questa settimana in vista di Zolder e non è escluso che il debutto avvenga (se la trattativa andrà in porto) sin da Montecarlo.

(omissis)

Da Autosprint n.19/1981, pag.10, a firma di ‘g.cev.’

“De Angelis troppo ‘caro’ per l’Alfa Romeo” – Rombo n.34/1981

ROMA. Elio de Angelis accontenta Chapman e corre per lui anche il prossimo anno mentre Andrea de Cesaris va all’Alfa Romeo in coppia con il già confermato Bruno Giacomelli. Già da qualche settimana la definizione delle squadre Lotus e Alfa Romeo aveva trovato la giusta collocazione, ma la conferma effettiva è venuta fuori solamente la settimana scorsa. Elio de Angelis infatti, si era recato a Londra venerdì 27 novembre dove aveva messo a punto con Colin Chapman il contratto che lo legherà per tutto il 1982 alla Lotus.

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Oscar Orefici — “Elio dove vai se la Lotus non ce l’hai” — Autosprint n. 20/1981

L’intervista è risalente ai giorni precedenti al Gran premio del Belgio 1981, quello che, a posteriori, segna l’inizio della rivalità interna fra Elio De Angelis e il compagno di scuderia Nigel Mansell. La situazione porta a ingenerare qualche attrito fra l’italiano e Colin Chapman. Gli scontri e i disagi vengono alimentati anche della stizza e della rassegnazione dell’italiano dovute alle imbarazzanti prestazioni della Lotus 88. Per questi motivi, nel corso dell’anno, si fanno più assillanti le voci di mercato accostanti insistentemente il pilota ad altre scuderie, su tutte l’Alfa Romeo-Autodelta.

Roma: La telefonata di Colin Chapman lo aveva raggiunto il martedì sera, quando già stava preparando la valigia per Imola : “Elio – gli ha detto il padrone della Lotus – domenica prossima non corriamo. Ma non ti preoccupare, non siamo in difficoltà. A Zolder, a metà maggio ci saremo senz’altro, e con la nuova macchina”.

Quando la notizia della clamorosa assenza si è diffusa, Elio de Angelis ha reagito con apparente disinvoltura.

Pazienza, vorrà dire che andrò allo Stadio Olimpico a far il tifo per la mia Roma che gioca con il Perugia”. Era una frase che serviva a mascherare la delusione, a dire che a Imola, come semplice spettatore, non ci sarebbe andato.

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