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Mike Doodson — “Elio de Angelis: wealthy talent … wasted?” — Grand Prix International, n.52/1982

Il testo qui riportato è inframezzato, paragrafo per paragrafo, dalla traduzione in lingua italiana curata dal presente sito. Lo scopo di tale scelta è agevolare il lettore, dando a egli motivo di confrontare con più agio il dato letterale originario. Il “Grand National” è una celebre corsa ippica che si svolge nei pressi di Liverpool. “Fon” è l’appellativo del marchese Alfonso de Portago: nella traduzione si preferisce una traduzione diversa maggiormente fruibile al grande pubblico. Con la locuzione “this time on the losing — but not necessarily the repenting — side“ si vuole alludere al fatto che Elio, liberandosi dalla Shadow, una scuderia che, ormai, non poteva ambire a molto, si ritrovò catapultato alla Lotus, squadra ancora di prim’ordine alla fine degli anni settanta.

He looks like a tennis player. He’s shown many times that he has the skill and the inclination to win Grands Prix. For goodness’ sake, he’s also an accomplished pianist who adores the work of Stevie Wonder. But at 24, Elio de Angelis is still without a GP victory. Money helped him to where he is, and money will take him further.  But the money which is important to him has nothing to do with the millions that stand to the credit of his wealthy father. What drives Elio de Angelis is his own worth in a high-priced profession.

Rassomiglia a un giocatore di tennis. Ha dato a vedere, parecchie volte, di possedere le qualità e la predisposizione per essere un vincente da Grand Prix. Per l’amor del cielo, possiamo riconoscergli di essere un pianista apprezzabile che adora l’arte di Stevie Wonder. Eppure, all’età di ventiquattro anni, Elio de Angelis è ancora a secco di vittorie. I baiocchi lo hanno agevolato per giungere fin dove è arrivato, e i quattrini lo sospingeranno ben oltre. Però, la pecunia che gli interessa non ha niente a che fare con i miliardi del cui possesso viene dato credito al papà benestante. Ciò che instrada Elio de Angelis è il riconoscimento del proprio valore in una professione ben remunerata.

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Franco Bonaventura — “Un quinto posto che vale di più” – GP Spagna 1981 – Rombo n.10/1981

La breve intervista fu raccolta al termine del Gran premio di Spagna 1981, disputatosi a Jarama e divenuto famoso per il “trenino” di vetture che Gilles Villeneuve si portò dietro a lungo fino all’arrivo. Per Elio de Angelis fu la prima gara in Lotus con i colori della John Player’s, essendo stati limitati gli spazi a fruizione della Essex sulla livrea. Le dichiarazioni del pilota romano devono essere contestualizzate, in quanto, dopo il gran premio belga, Nigel Mansell stava rivendicando maggiore considerazione agli occhi della squadra ed era appena nata una rivalità fra i due. Il confronto fra i due per la primazia si sustanziava in dichiarazioni a mezzo stampa volte a intimorire l’avversario. In più, l’italiano era psicologicamente provato per la vicenda della Lotus 88, che stava toccando marginalmente il britannico.

Gli italiani sono arrivati al traguardo con un solo rappresentante, Elio de Angelis. «All’inizio per non farmi coinvolgere nel caos della partenza ho preferito perdere qualche posizione, infatti sono passato al quattordicesimo posto. Poi ho visto che la mia macchina andava bene ed ho cominciato una rimonta che ha dell’inverosimile. La macchina andava veramente molto bene e nel finale, quando mi sono trovato a pochi passi dai primi, non ho potuto chiedere di più al mezzo per il fatto che avevo dovuto sollecitare ogni parte per rimontare gli altri. Per me, questo quinto posto vale molto di più di quando sono arrivato secondo o terzo. È un quinto posto che ha richiesto tutta la mia abilità di guida e di concentrazione. In altre occasioni avrei potuto affermare che vale quasi quanto una vittoria. È segno che anche Chapman ha cominciato a fare vetture che possono competere per la vittoria finale. Staremo a vedere adesso cosa succederà a Silverstone con la Lotus88/B, chissà che non sia possibile riservare qualche bella sorpresa per gli sportivi italiani».


FRANCO BONAVENTURA, “Un quinto posto che vale di più”, «Rombo», Anno I, 1981, 10, p.11

“Elio de Angelis «Taking Responsibility»” — Grand Prix International n. 23/1980

L’articolo, del quale è offerta sotto anche una traduzione in lingua italiana a cura del presente sito, si riferisce al Gran premio d’Austria del 1980. Dopo un lungo digiuno, Elio de Angelis, alla sua prima stagione in Lotus, torna a marcare punti validi per il campionato conduttori. Quelli conquistati in Spagna, a Jarama, all’epoca delle corse disputate durante la stagione estiva, erano già stati invalidati, a seguito della diatriba coinvolgente la FISA e la FOCA. L’italiano otterrà altri piazzamenti ragguardevoli nelle restanti gare della stagione. In relazione alle modifiche sulla vettura cui si accenna, è da ricordare che la Lotus 81 sia stata interessata da migliorie continue, nel tentativo di rincorrere una competitività andata perduta dalla scuderia di Hethel. Proprio in Germania e in Austria, tra l’altro, fece la sua comparsa la Lotus 81B, considerata, all’epoca, un buon compromesso, sulla carta, per recuperare terreno rispetto agli avversari. L’omissis riguarda una frase di rimando a un articolo di natura tecnica della rivista che venne inserito altrove nello stesso numero della pubblicazione periodica. Ho reputato opportuno espungerla dal testo qui riportato.

Elio de Angelis hadn’t really featured much since he took second place in the Brazilian Grand Prix, a second place which might so easily have been a win, for Arnoux ran out of petrol on the slowing down lap. However, the German and Austrian Grands Prix saw the Italian re-emerge, if not as winner, but as a top six runner. Only he and Giacomelli were able to do anything about the big four: Williams, Renault, Ligier and Brabham.

Lotus have begun to take steps to put things right. Chapman’s men are in the throes of a research programme, modifying the Lotus 81 in various ways [omissis].

These technical measures have already begun to bear fruit. «All the same, Lotus have to get back on top one day,» says Elio «maybe now we’re on the way. We’re on the right track».

This year has been difficult and frustrating for Elio, as it has for Mario Andretti who hasn’t yet scored a point in the championship. «Everyone has their own theories about the problems,» says Elio «it’s hard to get things done under those circumstances. But in fact, everyone is right at some time or another, because we have so many different problems».

De Angelis was fifth at Hockenheim when he was forced to retire three laps from the end. A week later, he drove another good race which this time was rewarded by sixth place and a point in the World Championship. «It’s a step forward,» he reckons «but even before these two races, I was confident. Colin Chapman is a genius, so is Peter Wright. They know that they’ll get it right».

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Pino Allievi — Intervista – Elio de Angelis – Pino Allievi intervista la giovane riservata stella del Team Lotus — Autosport n.1/1983

L’articolo è apparso in lingua inglese nella nota rivista britannica. La presente traduzione è offerta a cura del presente sito. Si mette il lettore al corrente che, talora, essa possa risultare libera, interpretativa e non vincolata al dato letterale.

Vive in una villa situata su uno dei colli romani assieme al padre, ai fratelli, alla sorella e a qualche domestico. Ogni mattina, indossa una tuta da ginnastica ed esce per una corsetta con lo scopo di rimanere in forma. In seguito, tornato a casa, dopo la doccia, pranza e dedica il pomeriggio alla lettura e alla musica. Le serate, molto spesso, le passa in compagnia della cerchia di amicizie, certe volte rimangono in piedi a fare le ore piccole.

A ventiquattro anni, Elio de Angelis ha già collezionato la bellezza di cinquantasette gran premi corsi, culminati nella vittoria dello scorso agosto a Zeltweg. Anche durante l’inverno, il suo stile di vita taciturno e riservato non cambia.

Ogni tanto, si ritrova a sconfinare in Germania, dove vive la sua fidanzata, o lo possiamo ritrovare in Inghilterra, dove è impegnato con i collaudi per conto della Lotus. Non lo si vede spesso in occasione delle cerimonie di premiazione, delle feste patinate o degli altri eventi pubblici, in quanto tende a rifuggirli, per via di una personalità poco espansiva. In parecchi, lo hanno accusato di essere asociale. Introverso o appartato potrebbero essere delle qualifiche più consone, per quanto egli, solamente di rado, si apra e parli a ruota libera, quasi come se voglia sfogarsi, anziché descriversi attraverso le parole.

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“De Angelis Succeeds with a Heavyweight” – Grand Prix International, n.30/1981

I must be half a second quicker around the tighter corners.

L’articolo, comprendente una breve intervista, è relativo alle vicende del Gran premio d’Argentina 1981. Vi è in esso un passaggio in cui si trova scritto che la Lotus fosse rimasta priva di Chapman durante il fine settimana di gara: aggiungiamo a completamento dell’articolo, per contestualizzarlo, che il sabato precedente alla gara, Colin aveva lasciato Buenos Aires, accompagnato dalla moglie e da Peter Wright. In quelle settimane, si stava consumando una battaglia legale a colpi di comunicati stampa fra la Essex Motorsport (ndr il Team Lotus) e la FISA. Si riporta il testo originale in lingua inglese, cui segue una traduzione in lingua italiana a cura del presente sito.

Generally speaking drivers and designers alike are happier when their cars are right down on the weight limit. The slightest excess weight is trimmed off any car so that the engine has less to push around the circuit. But there are some cars on some circuites that behave better when set up for the race with full fuel tanks than they do when going for a sprint lap in practice with almost empty tanks. Elio de Angelis discovered that the Lotus 81 was happier this way at Rio.

Elio’s weekend up to Sunday morning had been thoroughly depressing. The 88 hadn’t been very competitive, and then it had been forbidden to run yet again, so Elio once again had to climb into his 81. He didn’t do badly during practice and found himself tenth on the grid. But Elio didn’t really think that this was sufficient to do well in the race, and he wasn’t too hopeful. Without their team patron, the Lotus team seemed rather lost.

Perhaps it was desperation or frustration, but the young Roman driver had one of the best races of his Grand Prix career. But it was neither desperation or frustration that pushed him throughout the race. It was something more solid. During the warm-up he’d run his Lotus 81 with full tanks and on race settings, and had found himself third fastest. Clearly he could do well in the race.

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“De Angelis piace alla Brabham” – Autosprint n.19/1981 –

Ecco cosa bolle nella ‘pentola’ del mercato piloti.

De Angelis piace alla Brabham

IMOLA – La crisi finanziaria e tecnica della Lotus ripropone sul mercato piloti della F.1., Elio de Angelis. Il romano potrebbe infatti trovarsi appiedato da un momento all’altro.
De Angelis, in questi giorni, è in trattative per passare alla Brabham al posto di Rebaque. Si cerca uno sponsor (non difficile da reperire) che copra, almeno in parte, la cifra che viene a mancare a Ecclestone per Rebaque che se ne va. A coprire in parte questa spesa potrebbe intervenire la Parmalat che vede di buon occhio un pilota italiano nel team sponsorizzato.
De Angelis ha già avuto dei contratti preliminari con importanti personaggi del team: ha cercato invano il pilota in questa settimana di Imola per avere da lui più precise indicazioni sulla sua situazione in Lotus. Chapman, a riguardo, ha precisato: – “La Lotus ha disertato Imola per ragioni di ‘forza maggiore’. Infatti l’88 è stata squalificata e avevo già messo in disarmo le 81. Sarò al via a Zolder …”
La realtà è invece diversa. Le 81 sono ancora a Norfolk. Però Chapman non ha il denaro sufficiente per iniziare a costruire la nuova 86, che utilizza la scocca della 88 (senza il secondo telaio ovviamente). Le dichiarazioni di Mazet da Montecarlo di aver già pagato l’80 per cento della sponsorizzazione a Chapman è vera, solo che Mazet si è dimenticato di dire che Thieme pagava a rate di tre mesi in tre mesi e aveva versato l’80 per cento del pattuito dei primi tre mesi. Quindi deve dare ancora il 20 per cento fino a fine Marzo, poi l’altra rata …
La trattativa con De Angelis alla Brabham andrà avanti questa settimana in vista di Zolder e non è escluso che il debutto avvenga (se la trattativa andrà in porto) sin da Montecarlo.

(omissis)

Da Autosprint n.19/1981, pag.10, a firma di ‘g.cev.’