I must be half a second quicker around the tighter corners.
L’articolo, comprendente una breve intervista, è relativo alle vicende del Gran premio d’Argentina 1981. Vi è in esso un passaggio in cui si trova scritto che la Lotus fosse rimasta priva di Chapman durante il fine settimana di gara: aggiungiamo a completamento dell’articolo, per contestualizzarlo, che il sabato precedente alla gara, Colin aveva lasciato Buenos Aires, accompagnato dalla moglie e da Peter Wright. In quelle settimane, si stava consumando una battaglia legale a colpi di comunicati stampa fra la Essex Motorsport (ndr il Team Lotus) e la FISA. Si riporta il testo originale in lingua inglese, cui segue una traduzione in lingua italiana a cura del presente sito.
Generally speaking drivers and designers alike are happier when their cars are right down on the weight limit. The slightest excess weight is trimmed off any car so that the engine has less to push around the circuit. But there are some cars on some circuites that behave better when set up for the race with full fuel tanks than they do when going for a sprint lap in practice with almost empty tanks. Elio de Angelis discovered that the Lotus 81 was happier this way at Rio.
Elio’s weekend up to Sunday morning had been thoroughly depressing. The 88 hadn’t been very competitive, and then it had been forbidden to run yet again, so Elio once again had to climb into his 81. He didn’t do badly during practice and found himself tenth on the grid. But Elio didn’t really think that this was sufficient to do well in the race, and he wasn’t too hopeful. Without their team patron, the Lotus team seemed rather lost.
Perhaps it was desperation or frustration, but the young Roman driver had one of the best races of his Grand Prix career. But it was neither desperation or frustration that pushed him throughout the race. It was something more solid. During the warm-up he’d run his Lotus 81 with full tanks and on race settings, and had found himself third fastest. Clearly he could do well in the race.
He was astonished. “It’s amazing ” he said after the warm-up “the car goes better with full tanks than it does when it’s empty. We haven’t got any soft springs here which allow the car to sit down and minimise the gap between side pods and ground. But the weight of the fuel pushes down the car and improves its ground effect. I must be half a second quicker around the tighter corners.” So with more weight, better ground effect and improved grip, the Lotus was cornering quicker. Now Elio was feeling a lot happier.
But on the third lap of the race, his hopes took a dive. As he and Surer braked for the chicane, neither was willing to give way and finally the Lotus and Ensign went skidding across the grass. De Angelis dripped from eleventh to 20th. It was almost too far down the field to salvage even a point, but de Angelis tried as hard as he could for the next fifty laps. Apart from Tambay, he swept past all those in front of him until he got up to sixth and out came the chequered flag. It was a superb drive, and he earned a well deserved point.
In genere, piloti e progettisti sono allo stesso modo contenti se le loro vetture si avvicinano al peso limite minimale. Il fardello in eccesso, il più lieve possibile, è limato, così che il motore sia in grado di lavorare di meno per far scorrazzare la vettura attorno al circuito. Ci sono, però, alcune macchine che in alcuni circuiti si comportano meglio quando vengono allestite pensando alla gara, a serbatoi pieni, rispetto a quanto esse facciano in prova, in un giro cronometrato, a sacche quasi vuote. Elio de Angelis ha riscontrato che la sua Lotus 81 ha avuto questo comportamento a Rio.
Il fine settimana di Elio, sino alla mattinata domenicale, si è svelato davvero molto sconfortante. La Lotus 88 non si era mostrata molto competitiva, e le era stato vietato nuovamente di gareggiare, quindi a Elio, ancora una volta, non è restato altro da fare che salire sulla sua Lotus 81. In prova, non è andato malaccio e si è ritrovato in decima posizione in griglia di partenza. Elio, tuttavia, era convinto che il risultato non fosse bastevole per condurre una gara con i fiocchi, e perciò non era molto speranzoso. Senza la loro guida, il loro datore di lavoro, il Team Lotus appariva abbastanza disorientato.
Sia stata la foga cagionata dalla disperazione o la frustrazione, per il giovane romano è arrivata una delle migliori prestazioni nella sua carriera da “Grand Prix”. Non è stato, comunque, l’avvilimento o la disillusione a esortarlo e a spingerlo nel corso della gara. Qualcosa di molto più concreto è accaduto. Durante il warm-up, ha impiegato la sua Lotus 81 con il pieno di carburante e in assetto da gara, scoprendosi il terzo corridore più rapido in pista. Era chiaro che avrebbe potuto compiere una gara di tutto rispetto.
Era sorpreso. “È incredibile” ha dichiarato dopo il riscaldamento pre-gara “la Lotus gira meglio con il massimo carico di benzina, in confronto a quanto faccia quando non ve n’è molta. Qui non disponiamo di un molleggio delicato che possa permettere al mezzo di abbassarsi e minimizzare il divario fra le pance e il suolo. Il peso del carburante schiaccia la macchina, facendo aumentare l’effetto suolo. Dovrei essere più veloce di circa mezzo secondo nelle curve più strette”. In definitiva, appesantita, con un miglior effetto-suolo e un’aderanza incrementata, la Lotus curvava più efficacemente. Adesso Elio si stava sentendo maggiormente sollevato.
Eppure, al terzo giro di corsa, le sue speranze si sono bruscamente arrestate. Quando lui e Surer hanno frenato per immettersi nella chicane, nessuno dei due era intenzionato a lasciare strada. Per dirla breve, la Lotus e l’Ensign, infine, si sono ritrovate a falciare l’erba. De Angelis è affondato, dall’undicesima posizione alla ventesima, troppo in fondo al gruppo per salvare la prestazione con almeno un punto. Invece, de Angelis ha spinto al massimo delle sue potenzialità per le successive cinquanta tornate. Se si eccettua Tambay, ha sorpassato tutti quelli davanti a lui, fino a salire la china, sesto, e, alla fine, è stata sventolata la bandiera a scacchi. È stata un prova magnifica e ha potuto ghermire un punto meritato appieno.
ANONYMOUS (1981), “De Angelis Succeeds with a Heavyweight”, Grand Prix International, n.30, p.17
ANONIMO, De Angelis succeeds with a heavyweight, «Grand Prix International», III, 1981, 30, p. 17
Elio de Angelis 11 