Si riporta sotto il testo originale nella lingua inglese. Segue una traduzione in lingua italiana a cura del presente sito.
Last year it was a real effort for him to qualify. This year he aims at the front rows when he’s driving in practice. The least one can say is that he’s made the right choice by swooping from Shadow to Lotus 81. Now his talent, apparent on occasions last year, is matched with the right equipment. His father had to help him buy his way out of the Shadow team so that he could join Lotus, but that scarcely has anything to do with his driving capabilities. He’s still an attacking driver. At Interlagos, Elio was as good as Pironi and Villeneuve in the fast curves, those that separate the men from the boys.
The evening before the race, De Angelis spoke optimistically but in his usual measured tone of his hopes for the race, having qualified seventh in practice. But if his situation had changed, he clearly hadn’t. He was still thoughtful, ponderous, almost cold. «My car is fantastic, its roadholding is excellent and it’s easy to drive» . He hadn’t been so happy the previous evening after the first qualifying session. «We suspected the skirts of not working properly, but the mechanics discovered that by the end the shock absorbers on the left hand side were no longer working. The bumpy circuit had worn them out».
The next day though, everything was back in order, to such a point that Elio reckoned he’d narrowly missed a spot on the second row. «I was held up on my best lap by Rosberg and Zunino. Once I’d overtaken them, I’d lost the half second which would have given me third quickest time». But that wasn’t dampering his enthusiasm nor pleasure. «Tomorrow is going to be my big day» he foretold.
«My car is really good». And the next day was a great day for him, because he finished second. But it didn’t all go well. At the end of the warm-up, he looked rather worried. «My enginge isn’t running properly. I can’t get maximum revs. And we won’t have time to change the engine for the race». Fortunately his mechanics found that it was due to a small eletrical breakage which restored the Italian’s peace of mind just before the race.
De Angelis was the only non-Renault or Ligier driver to run near the front. At the start, he sat three seconds behind Arnoux and watched. Then Arnoux slowly began to draw away and the gap widened to 5” at half-distance. At the time Elio was in third place, for the two Ligiers had dropped out. He picked up another position when Jabouille retired on the 25th lap. Elio was at that stage 8”3 behind the new leader, René Arnoux, and he tried to lessen the gap. However, at that moment, his tyres started to go off. «I caught up Arnoux a little between the 20th and 25th laps, but when Jabouille retired, the car began to lose grip at the front».
The Renault’s lead grew to 20 seconds, and De Angelis abandoned the idea of trying to catch him. «My tyres had gone off so I eased up for a couple of laps in order to cool them. Then I tried to attack again, but failed to pick up any time. My tyres were too far gone. So I eased up fractionally in order not to jeopardise a good result. I was happy to maintain my lead over Jones who was third behind me».
So René Arnoux crossed the line in the lead, but promptly ran out petrol on his slowing down lap. His victory was judged to the last drop, it could easily have been De Angelis. «If my tyres hadn’t gone off, I would have been able to press Arnoux harder, and he wouldn’t have been able to ease up». In other words, René would have used more petrol, and he would have run out of petrol earlier. «But anyway, I’m not sorry about the way it has turned out,» added De Angelis «I’m very satisfied with the result. The Lotus team is fantastic. I’m quite simply very happy».
His tyres weren’t the only factors to blame. His skirts were almost half used by.
The end, which also explains why he lost ground. A win. Next time, perhaps.
Nella passata stagione gli veniva davvero arduo agguantare un posto in griglia. Ora, nelle sessioni di qualifica, punta a qualificarsi tra le prime file. Il minimo che si possa dire è che abbia fatto bene a lasciare la Shadow per salire sulla Lotus 81. Il suo talento, adesso, mostrato a sprazzi la scorso anno, è assistito da mezzi tecnici adeguati. Suo padre lo ha aiutato a svincolarsi dalla Shadow per potere ottenere l’ingaggio alla Lotus, ma questo ha ben poco a che vedere con le sue qualità di pilotaggio. È un attaccante. A Interlagos, Elio è stato al pari di Pironi e Villeneuve nelle curve rapide, quelle che separano i piloti con la stoffa dalle promesse in erba.
La sera precedente alla gara, De Angelis si è detto ottimista in ordine alla gara imminente, ma con il suo solito tono misurato, essendosi qualificato in settima posizione nelle prove. Se la sua situazione è cambiata, lui di certo non è mutato. Si è mostrato sempre cogitabondo, ponderato nei modi e nelle riflessioni, quasi distaccato. «La mia vettura è eccezionale, la tenuta di strada è notevole ed è facile da controllare». Non era così contento la sera prima, dopo le qualifiche iniziali. «Abbiamo pensato che le minigonne non stessero funzionando a dovere, prima del termine della giornata i meccanici hanno scoperto che gli ammortizzatori del lato sinistro avevano smesso di funzionare. Il circuito gibboso li aveva consumati».
Comunque, il giorno appresso, tutto era tornato a posto, a un punto tale che Elio ha riconosciuto di essere andato molto vicino ad agguantare un posto in seconda fila. «Durante il mio giro migliore, Rosberg e Zunino mi hanno attardato. Una volta superati, mi sono ritrovato a perdere quel mezzo secondo che mi avrebbe consentito di far registrare il terzo tempo più veloce». Ciononostante, questo contrattempo non ha raffreddato le sue speranze né la sua spensieratezza. «Domani sarà il mio giorno» ha predetto.
«La mia macchina fa faville». E, realmente, la giornata della corsa si è rivelata davvero positiva per lui, visto che è giunto secondo. Eppure, non tutto è andato per il verso giusto. Alla fine del warm-up, ci è parso alquanto rabbuiato. «Il mio motore non lavora come dovrebbe. Non siamo in grado di sfruttare al meglio tutti i giri motore. In più, non abbiamo il tempo disponibile per operare i cambi in vista della gara». Meno male che i suoi meccanici si sono accorti che l’inconveniente era dovuto a un piccolo guasto all’impianto elettrico, la cui riparazione ha avuto il merito di rasserenare l’italiano proprio a ridosso del grande evento.
De Angelis è stato l’unico pilota, tra i non conduttori di una Renault o di una Ligier, a correre per le prime posizioni. Nelle fasi iniziali, ha mantenuto un distacco di circa tre secondi da Arnoux e ha vagliato la situazione davanti a lui. Più tardi, Arnoux ha allungato, seppur lentamente, fino al punto che, a metà gara, il distacco è aumentato di altri due secondi. In quel momento, Elio si trovava terzo, poiché le due Ligier avevano alzato bandiera bianca. Ha guadagnato un ulteriore posizione all’epoca del ritiro di Jabouille, mentre veniva percorsa la venticinquesima tornata. In quei frangenti, Elio si trovava a circa otto secondi e tre decimi da Arnoux, nuovo battistrada, e stava cercando di colmare il divario. Ecco che proprio allora, i suoi pneumatici hanno cominciato a deteriorarsi. «Ho guadagnato qualcosa su Arnoux tra il ventesimo e il venticinquesimo giro, ma dopo l’abbandono di Jabouille la mia Lotus ha iniziato a perdere aderenza all’anteriore».
Il vantaggio della Renault si attestava, adesso, sui venti secondi, e De Angelis abbandonava i propositi di recuperarla. «Le gomme si erano surriscaldate, quindi per un paio di giri ho dovuto frenare gli entusiasmi, rallentare e permettere loro di raffreddarsi. Dopodiché, ho sferrato un nuovo attacco ma ho fallito nel rosicchiare i secondi. A quel punto, le mie Goodyear erano andate del tutto. Perciò, mi sono rilassato poco a poco, per non mandare all’aria un ottimo risultato. Ero contento di mantenere intatto il mio distacco da Jones, dietro di me in terza posizione».
Le sue gomme non sono le uniche su cui far ricadere le colpe. Anche le deteriorate minigonne erano fuori uso.
Ciò ha rappresentato la fine, e spiega il perché Elio abbia perso contatto. Una vittoria arriverà la prossima volta, forse.
ANONYMOUS (1980), “Extra – So close to victory”, Grand Prix International, no.15
ANONIMO, Extra – So close to victory, «Grand Prix International», II, 1980, 15, p. 46
Elio de Angelis 11 