Ayrton Senna: “Il Paul Ricard non è abbastanza sicuro!”

Contributo di “Ayrton4ever” del forum f1forums.net

Testimonianza di Ayrton Senna tratta dal libro “Senna vero” tradotta da ‘Ayrton4ever’.

“Il giorno precedente l’incidente di Elio ho commesso un grosso errore. Avevo dei problemi alla macchina e prima di rientrare ai box ho percorso un giro molto lentamente e, guardandomi attorno, lungo la pista i servizi di sicurezza erano praticamente inesistenti. Ho visto un uomo con un estintore, uno solo, ma non mi sono preoccupato più di tanto. Ho pensato che quello del Ricard è un circuito molto lungo, con grandi spazi, e che, forse, il servizio di emergenza c’era, anche se dal mio abitacolo riusciva difficile vederlo. Quando sono rientrato ai box mi sono completamente dimenticato il problema. Purtroppo noi piloti non pensiamo molto al pericolo: sappiamo che c’è ma lo vediamo come qualcosa di lontano. Finito quel giro di pista avrei dovuto informarmi meglio della situazione, farmi dire dove erano gli uomini del servizio antincendio e sensibilizzare gli altri piloti sul problema. Non l’ho fatto questa volta così come non lo avevo fatto in passato durante altre sessioni di prove libere. E per questo anch’io mi sento addosso una parte di responsabilità per quello che è accaduto. Sarebbe bastato un servizio antincendio adeguato ed Elio sarebbe sempre tra noi. Il problema del fuoco è sempre più attuale da quando le f.1 adottano i motori turbo che durante l’uso raggiungono temperature altissime. Se una vettura si ferma improvvisamente, il minimo che ci si può aspettare è che prenda fuoco. Le avvisaglie di quanto accaduto al Ricard le avevamo avute un anno fa al Nurburgring, un circuito peraltro sicurissimo. Surer si fermò lungo la pista e la vettura prese fuoco. Lì non c’era nessuno e Marc, sceso dalla macchina, si guardò attorno fino a quando scorse un furgoncino di servizio parcheggiato in lontananza. Surer corse laggiù, salì al volante di quel veicolo (l’addetto stava dormendo qualche metro più in là) raggiunse la sua Brabham e se la spense da sè. Quel giorno tutti ridemmo amaramente scuotendo la testa pensando che non era giusto avere tanti commissari lungo il circuito durante i gran premi e nessuno durante le prove private ma poi non abbiamo fatto niente e tutto è rimasto come prima. Quel giorno a scherzare sull’episodio a Surer c’era anche Elio De Angelis.”

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