“GLI ITALIANI/De Angelis commosso dall’abbraccio dei tifosi – Non c’è solo la Ferrari” — Autosprint n.19/1984

«Ci apprezzano anche se non guidiamo una macchina rossa», dice Elio.

Si inserisce un estratto da un più ampio articolo, dedicato alla gara dei piloti italiani nel Gran premio di San Marino del 1984. Esso è costituito dall’introduzione e da due brevi interviste, la prima con Elio de Angelis, l’altra con Andrea De Cesaris.

IMOLA — De Angelis ce la fa a tenere il motore della sua Lotus in vita fino in fondo alla gara di Imola e per lui è un buon terzo posto; De Cesaris, che ha avuto mille sorpassi da fare, rimane a secco e il suo duello con Elio lo perde all’economy run. La giornata degli italiani a Imola non è stata un granché. Ad Alboreto è andata buca per via di uno scarico rotto. A Fabi ha ceduto il turbo della Brabham. Cheever è rimasto senza benzina. Patrese ha detto addio al motore dopo sei giri. Baldi, il motore Hart, proprio non ce l’ha. E meno male che il finalone del gran premio si è animato per il duello del terzo posto tra De Angelis e De Cesaris. I due romani quel terzo posto di Imola lo volevano a tutti i costi. Anche a costo di restare fermi per strada senza carburante, come è poi toccato ad Andrea.

DICE DE ANGELIS: «Non sono riuscito a salire fisicamente sul podio perché sono rimasto bloccato, a secco con la mia Lotus, ma il terzo posto non me lo sono fatto portare via. Il duello con De Cesaris è stato arrembante. Ci giocavamo quattro punti iridati, il podio; nessuno voleva mollare e sapevamo di rischiare grosso. Ovvio che la lotta con Andrea non favorisse i consumi, ma che fare? Immagino che Andrea abbia alzato la pressione del turbo per tenermi botta e la cosa gli è costata cara».

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